"Ho cercato di trovare un compromesso in grado di soddisfare i partner sociali". Così il Ministro del Lavoro, Janez Cigler Kralj, spiega la proposta di adeguamento del salario minimo per il 2022 all'aumento del costo della vita, presentata mercoledì alla consultazione con i datori di lavoro e i rappresentanti sindacali. La proposta prevede un aumento del 4,9 percento, pari all'inflazione dello scorso anno, portando il salario minimo a 1.074,43 euro lordi. Malcontento è stato espresso sia dai datori di lavoro che dai sindacati, critiche sono arrivare pure da alcune forze politiche. Il ministro spiega, in un comunicato, di aver tenuto conto sia della situazione sul mercato del lavoro, /dove nell'ultimo periodo si registra un andamento positivo costante, con l'aumento dell'occupazione/, che di quella sociale in generale, con le incertezze dovute all'emergenza pandemica che possono ripercuotersi sull'andamento dell'economia, e anche delle previsioni macroeconomiche relativamente favorevoli per i prossimi anni. Il ministro è convinto che la proposta, assieme ad altri interventi in materia di politica fiscale, è del tutto adeguata e invita le parti interessate a sostenerla. Cigler ha ricordato tra l'altro che le modifiche alla legge che regolamenta le imposte sui redditi porteranno ad una riduzione del costo del lavoro, il che avrà come effetto salari netti più alti per tutti i lavoratori. Il Ministero evidenzia inoltre che dei 21 paesi dell'Unione Europea nei quali il salario minimo è regolamentato con una apposita legge, soltanto sette garantiscono una retribuzione minima superiore a quella della Slovenia. La proposta di Cigler, come detto, non ha accontentato le parti in causa; per i datori di lavoro l'incremento del 4,9 percento è eccessivo e finirà per pesare ulteriormente sull'economia, i sindacati dal conto loro insistevano su un ritocco all'insù di oltre il 10 percento, trovando su questa linea Socialdemocratici e Sinistra.
Delio Dessardo