"Ci rimboccheremo subito le maniche per metterci al lavoro. C’è molto da fare, lo stesso non si può dire per il tempo a disposizione". Così il neonominato Ministro senza portafoglio per la transizione digitale, Mark Boris Andrijanič. La Camera di Stato lo ha confermato con 45 voti a favore, 44 i contrari. Si sono espressi per la nomina le forze della coalizione, Partito Democratico, Nuova Slovenia e Partito del Centro Moderno, nonché' Partito Nazionale, due deputati del Desus e i due deputati ai seggi specifici. Per l'opposizione voto contrario di Lista Šarec, socialdemocratici, Sinistra, partito Alenka Bratušek e gruppo indipendente. Il premier Janez Janša ha ricordato che la commissione europea ha recentemente confermato il programma di ripresa e resilienza, grazie al quale il nostro paese nei prossimi mesi e anni otterrà mezzi significativi anche per la transizione digitale. “Questo è il motivo chiave per cui a meno di un anno dalla fine del mandato, introduciamo questo coordinamento”, ha spiegato Janša. “Le esperienze acquisite dimostrano che finora la Slovenia non è stata sufficientemente efficace nel campo della transizione digitale”, ha aggiunto il premier. Commentando l'esito del voto il vicepremier e leader di Nuova Slovenia, Matej Tonin, /il nuovo ministro lo ricordiamo è in quota NSi/, ha detto che la nomina di Andrijanič dimostra che il governo può ancora contare su un adeguato sostegno alla Camera di Stato e che può continuare a lavorare con tranquillità. Ricordiamo che prima della Conferma in Aula, il neoministro aveva già ottenuto luce verde dal Comitato parlamentare per gli Affari interni. 10 i voti a favore, 5 quelli contrari. "La digitalizzazione" - aveva detto Andrijanič nella presentazione del suo programma - "è uno degli elementi chiave per modernizzare e far progredire il Paese". Molti i progetti in cantiere, soprattutto nei settori della pubblica amministrazione, della sanità, dell'istruzione e dell'economia.
Delio Dessardo