L'SDS ha proposto l'indizione al più presto di un referendum sull'energia nucleare, ritenendo che la sua implementazione permetterebbe al paese di intraprendere una transizione verso una società a zero emissioni più semplice e meno costosa. Una risorsa energetica, quella nucleare, considerata dai Democratici stabile e verde, che permetterebbe di mantenere la crescita e la competitività dell'economia slovena. Fondamentale, quindi, portare avanti il più velocemente possibile il progetto di costruzione del secondo blocco della centrale nucleare di Krško. Da ciò nasce la proposta di coinvolgere al più presto i cittadini sulla questione, chiedendone il parere, anche perchè il referendum rientrerebbe tra i punti dell'accordo di coalizione.
Secondo la loro proposta il quesito referendario dovrebbe recitare così: "Sei favorevole al fatto che la Repubblica di Slovenia garantisca un approvvigionamento elettrico stabile e conveniente al paese attraverso l'uso dell'energia nucleare garantita dalla costruzione del secondo blocco della centrale nucleare di Krško e di piccole centrali nucleari a moduli?".
L'auspicio dei proponenti è che, come indicherebbero i sondaggi d'opinione la stragrande maggioranza dei cittadini sia a favore. Il quesito referendario potrebbe essere proposto contemporaneamente al voto per le prossime elezioni europee di giugno. Anche Nova Slovenia ha detto di augurarsi che il referendum si svolga il prima possibile e che l'esito sia favorevole al nucleare.
Anche da parte della maggioranza di governo non esistono preclusioni nei confronti dell'energia nucleare, sulla quale si ritiene sia necessario portare avanti una campagna informativa al fine che i cittadini possano scegliere consapevolmente e senza pregiudizi.
Barbara Costamagna