Il maggiore successo segnato dal governo durante la settimana è stato sicuramente l'accordo siglato tra l'esecutivo e il sindacato dell'Istruzione con il quale viene di fatto revocato lo sciopero indetto per il prossimo 13 aprile. L'intesa prevede una migliore valorizzazione del lavoro nelle istituzioni scolastiche, sia in campo pedagogico che in quelli tecnici e amministrativi. L'accordo prevede un aumento dei salari generale del 16%, con scatto all'insù di quattro categorie salariali. Le scuole riceveranno più fondi per retribuire i docenti che vengono a sostituire quelli assenti. E intanto il premier Robert Golob, intervenuto a TV Slovenia, ha annunciato che la Slovenia deve adottare le riforme il prima possibile, queste secondo il premier vanno viste nel loro insieme, non singolarmente perché in caso contrario si rischia di rimanere in stallo, come già successo con gli stipendi dei giudici. Sempre in settimana un centinaio di direttori di ospedali ed altri istituti sanitari sloveni hanno scritto una lettera a Golob, nella quale avvertono che con gli scatti previsti, dal primo aprile i salari di alcuni medici saranno più alti dei loro. Chiedono dunque nuove modalità di perequazione e, in caso contrario, minacciano di dimettersi dai loro incarichi. Ha fatto discutere invece la sentenza del tribunale superiore del lavoro secondo la quale "Andrej Grah Whatmough è stato nominato nel 2021 direttore generale di RTV Slovenia in modo illegittimo". Secondo il ricorso inoltrato dall'ex direttore dell'ente Igor Kadunc, Whatmough non aveva tutte le condizioni necessarie per assumere l'incarico, in particolare gli viene contestata la mancanza di esperienza. La critica è stata ritenuta infondata nella sentenza in primo grado della Corte, che ha invece ribaltato il verdetto in secondo grado. Si è parlato di RTV, ma più in generale della situazione dei media in Slovenia pure a livello europeo. Al Parlamento Europeo è andata di scena la tavola rotonda sulla libertà dei media in Slovenia. Organizzata dall'eurodeputata Romana Tomc, sono intervenuti pure il Presidente del Consiglio di programma di RTV Slovenia, Peter Gregorčič, il giornalista Peter Jančič e l'ex giornalista Miro Petek. E per concludere, secondo l'organizzazione non governativa statunitense Freedom House che valuta il livello di libertà e democrazia nel mondo, la Slovenia raccogliendo 95 punti sui cento possibili ha migliorato la sua posizione rispetto al 2021 di 5 punti, ha ottenuto 39 punti per i diritti politici e 56 per le libertà civili. Tra gli eventi più importanti la sconfitta dell'SDS alle elezioni, l'elezione di Nataša Pirc Musar a Capo dello Stato, il verdetto della Corte costituzionale sull'incostituzionalità del divieto del matrimonio tra persone dello stesso sesso oltre al referendum sulla nuova legge sull'RTV.
Dionizij Botter