All'inizio del mandato, lo scorso giugno, il governo aveva annunciato che per quanto riguarda le trattative che coinvolgono il settore pubblico si sarebbe intervenuto e dialogato con i sindacati unitariamente. Un proposito smentito parzialmente in questa ultima settimana, visto che oggi è stata ufficializzata la firma di un accordo da parte del ministro dell’Università Igor Papič e Gorazd Kovačič, presidente del sindacato che rappresenta i lavoratori del settore universitario. Esclusi dal documento gli aumenti salariali, che continueranno ad essere discussi all’interno della contrattazione in corso con i sindacati del settore pubblico.
Una mediazione difficile che ha portato a questo accordo, che prevede tra le altre cose una nuova regolamentazione dell’anno sabbatico e del lavoro a distanza, la definizione di un importo minimo di compensazione degli investimenti fatti per svolgere la propria attività di ricerca e di insegnamento e la regolamentazione del lavoro pedagogico degli assistenti e dei collaboratori.
Non tutti sono, però, concordi con la scelta di Kovačič, supportato in questo da parte degli iscritti. I rappresentanti del sindacato dell’Università di Maribor hanno già detto di non essere d’accordo con la firma di questo documento che, secondo loro, rischia di danneggiare ulteriormente l’istruzione universitaria. In ogni caso Kovačič ha annunciato il congelamento dello sciopero sino alla fine dell'anno, con la possibilità di riprendere la lotta nel caso le trattative sui salari nel settore pubblico non dovessero portare al risultato sperato.
Barbara Costamagna