Il governo uscente ha incaricato la holding statale che gestisce il programma di privatizzazione di avviare le procedure di vendita della Nova Ljubljanska Banka. L'operazione verrà effettuata attraverso un'offerta pubblica di acquisto, con l'obiettivo di vendere entro l'anno almeno il 50 percento delle azioni più una, il restante nel 2019, per arrivare ad un massimo complessivo del 75 percento del pacchetto azionario. Venerdi l'esecutivo uscente ha dato luce verde alla vendita, trasmettendo alla commissione europea la proposta ufficiale di modifiche agli impegni assunti a suo tempo per la privatizzazione del principale istituto di credito del paese. Impegni grazie ai quali nel 2013 Bruxelles aveva concesso il nullaosta agli aiuti di stato per il salvataggio della NLB. I ritardi e i rinvii nella privatizzazione che, almeno parzialmente, si sarebbe dovuta concludere già nel 2017, con richieste di proroga e di cambiamento delle condizioni iniziali da parte slovena, hanno fatto scattare iniziative della commissione europea con un monito: eventuali modifiche devono basarsi su nuovi impegni che possono essere considerati equivalenti a quelli inizialmente offerti.
Venerdi il governo ha approvato anche la proposta di legge volta a tutelare l'istituto nei confronti di possibili azioni legali di tribunali croati a difesa dei risparmiatori della filiale zagabrese della vecchia Ljubljanska Banka. La proposta è stata già inoltrata in parlamento per il dibattito in Aula. La procedura di vendita scatterà ufficialmente il primo agosto; lo scorso anno era stata bloccata a marzo, quando il valore di una azione era pari a 65,50 euro. A fine marzo di quest'anno il valore è risalito a 72,20 euro.