Proposto da un gruppo di consiglieri che rappresenta gli interessi locali, ha visto una maggioranza schiacciante, 28 i favorevoli al veto, due soli quelli contrari. I consiglieri hanno espresso forti riserve nei confronti della possibilità di utilizzare mezzi per il tracciamento segreto basati esclusivamente sulla decisione del capo dell'amministrazione tributaria, senza alcun controllo esterno. Si tratta di interferenze sproporzionate in materia di diritti umani, ha detto il consigliere Andrej Poglajen, che ha parlato a nome dei promotori del veto. Secondo la prassi giuridica, anche quella internazionale, per ogni intervento del genere, trattandosi di privacy, è necessaria un'autorizzazione della magistratura. Il segretario di stato al ministero delle finanze, Tilen Božič, ha ribadito invece che nell'utilizzo dei dispositivi per il tracciamento, o localizzazione, sono previsti numerosi accorgimenti in modo da garantire che si ricorra al provvedimento soltanto in casi eccezionali, con metodi che impediscono violazioni della privacy del singolo. Ha anche insistito sul fatto che la legge prevede il tracciamento di merci o indagini volte a rilevare gravi violazioni delle norme tributarie in materia di accise, dazi doganali e imposta sul valore aggiunto, che possono colpire fortemente il bilancio dello stato, non si parla di tracciamento delle persone; in questo caso sarebbe in contrasto con la legge. Altri paesi stanno già utilizzando queste soluzioni, ha sostenuto. Spiegazioni che non hanno però convinto il Consiglio di Stato. Le modifiche erano state approvate dal Parlamento la scorsa settimana soltanto con i voti del Movimento Libertà, principale forza di governo, quindi con la maggioranza semplice. Socialdemocratici e Sinistra, che fanno parte della coalizione si erano astenuti, l'opposizione aveva votato contro. Per la conferma in Aula, la normativa necessiterà della maggioranza assoluta, almeno 46 voti. Conferma quindi tutt'altro che scontata.
Delio Dessardo