L'attribuzione da parte dei leader europei della responsabilità dell'attacco apre la strada a possibili sanzioni da parte europea contro Mosca. Italia, Grecia, Ungheria e Cipro avevano precedentemente espresso la loro opposizione a dare la responsabilità diretta alla Russia, e l'Europa avrebbe dovuto limitarsi a prendere in modo estremamente serio la valutazione del governo del Regno Unito, la quale evidenzia che è altamente probabile che la Federazione Russa sia responsabile. Almeno 5 paesi europei, vale a dire Francia, Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania stanno valutando un'espulsione coordinata di diplomatici russi in risposta all'attacco, secondo quanto riferito da fonti diplomatiche, precisando che la possibile mossa verrebbe su iniziativa dei governi nazionali ma che la logica di fondo è quella di presentare un fronte unito nei confronti di Mosca. La premier britannica May ha ribadito a Merkel e Macron che Londra basa le sue accuse, respinte da Mosca, sull'identificazione della sostanza chimica usata come parte del gruppo di agenti nervini Novičok che la Russia ha prodotto in passato, nonchè sulla convinzione che la Russia abbia già condotto assassinii sponsorizzati dallo stato con i disertori come legittimo bersaglio. Nel comunicato di Downing Street però non si fa riferimento a nuovi elementi rispetto alle precedenti deduzioni, già avanzate nei giorni scorsi dal governo britannico, nè a prove materiali.