Una vera e propria rivoluzione dei Campionati del mondo di ciclismo voluta e pensata dall'Unione internazionale per rilanciare il movimento e dare maggiore visibilità alle discipline meno conosciute dal grande pubblico. L'edizione di Glasgow, che inizia il 3 e finisce il 13 agosto, porta con se due grandi novità. Le prove su strade da ottobre si spostano in estate e per la prima volta vengono accorpate in un unico evento 13 discipline del ciclismo, dalla strada, alla pista, bmx, passando per la mountain bike fino al paraciclismo. Partecipano a questa prima rassegna multidisciplinare, la prossima, tra quattro anni, si disputerà in Alta Savoia in Francia, oltre 8.000 ciclisti, uomini e donne, amatoriali ed élite, dagli juniores ai professionisti, provenienti da almeno 120 paesi e incoronerà oltre 190 campioni del mondo UCI. Nutrita la spedizione azzurra in campo maschile che punta al tris iridato a cronomentro di Filippo Ganna, Ganna che sarà protagonista anche in pista assieme a Elia Viviani e al friulano di Buja Jonathan Milan. L'Italia tenterà di recitare la sua parte nella gara su strada di domenica, provando a sovvertire i pronostici che ad oggi non la vedono in pole position, con i capitani Alberto Bettiol e Matteo Trentin.
La Slovenia porta in Scozia in tutto 37 atleti. Il numero uno al mondo Tadej Pogačar, che ha chiuso il recente Tour de France alle spalle del vincitore Jonas Vingegaard, ha sciolto le riserve solo questo lunedì e sarà al via della prova su strada, con velleità di vittoria, e nella prova contro il tempo in programma venerdì 11 agosto.
Tornando alla prova in linea di domenica, di oltre 271 chilometri, che assegnerà la nuova maglia iridata, sarà battaglia tra Pogačar, tra il campione del mondo uscente il belga Remco Evenepoel, i connazionali Wout Van Aert e Jasper Philipsen visti al Tour come l'olanese Mathieu van der Poel e il due volte campione iridato il francese Julian Alaphilippe. (ld)