L'epilogo di Olimpia Lubiana - Rijeka è assolutamente imprevedibile. Non tanto e non solo per il roboante 5-0 per gli sloveni, che accedono al tabellone principale di Conference League per il secondo anno consecutivo, ma perché il cielo della capitale slovena è stato illuminato dai fari di un elicottero della Polizia. Questo perché la furia agonistica dei biancoverdi è stata interrotta dopo un'ora di gioco dai fumogeni lanciati dall'Armada, sia in campo che nei settori occupati dai tifosi dell'Olimpia. Alcuni seggiolini sono stati divelti e scaraventati verso le forze dell'ordine. Nel frattempo un fuoco veniva acceso nel cuore della gradinata. Dopo aver atteso qualche istante, la Polizia ha sgomberato il settore ospiti, permettendo ai vigili del fuoco di intervenire. Di seguito è ripresa una partita che ormai sul piano sportivo aveva detto tutto.
Eppure la serata era iniziata nel migliore dei modi, con i tifosi che hanno accompagnato l'ingresso delle squadre cantando a cappella Mala Terasa, di fatto l'inno dell'Olimpia, che è partita alla grande: dopo due minuti un pallonetto di Aleksander Raul sbloccava il punteggio, arrotondato a stretto giro dal tap in di Thalisson. Un'amnesia di Pasalic lancia Kojić per il contropiede del 3-0, preludio al 4-0 ancora di Thalisson, sugli sviluppi di una bella azione corale. In apertura di ripresa un colpo di testa di Pedro Lukas fissa sul 5-0 il punteggio: si tratta della peggiore sconfitta euriopea nella storia del Rijeka. Poco dopo, si scoprirà che le squadre slovene che parteciperanno alla Conference League saranno due: ci sarà infatti l'esordio di Celje, che batte 4-1 gli armeni del Pyunik. Nulla da fare invece per il Maribor, eliminato dagli svedesi del Djurgarden. Si qualifica anche la Fiorentina, finalista nelle scorse due edizioni: i toscani piegano ai rigori gli ungheresi della Puskás Akadémia.
Antonio Saccone