Una Slovenia ampiamente rimaneggiata, come ovvio che sia visto il periodo in cui si giocano queste qualificazioni mondiali, lotta ma non riesce ad avere la meglio su un mai domo Israele. Assenti tra le fila dei padroni di casa, oltre ai giocatori della Nba, la stella mondiale Luka Dončić su tutti, anche gli sloveni che militano nelle principali Coppe Europee.
Coach Aleksander Sekulić si affida ai giovani guidati dall'unico over trenta in roster, Blaž Mahkovic, e dal ventottenne Aleksej Nikolić, in forza alla squadra italiana della Germani Brescia.
È proprio quest'ultimo a mettere a segno una delle tre bombe iniziali che parevano aver subito messo la Slovenia sul giusto binario, preannunciando un facile successo, visto che dopo pochi minuti il vantaggio era già in doppia cifra. Ma mai inizio fu più ingannevole: Israele dopo aver registrato alcune falle difensive ed aver inserito in quintetto il giovanissimo Yaakov, vero e proprio moto perpetuo, recupera lo svantaggio ed anzi chiude la prima frazione di gioco sul 22 a 16.
Il secondo quarto risulta equilibrato, piuttosto fisico, con le due squadre che ancora si studiano e nessuna concessione allo spettacolo. Ma l'entusiasmo del pubblico, soprattutto dei moltissimi bambini presenti, spinge gli sloveni a provare qualcosa in più, con qualche bella iniziativa di Samar, mentre tra gli israeliani sotto canestro Zalmanson e Blayzer si fanno rispettare e Levi colpisce costantemente, in realtà per tutto il match, da tre punti. Il primo tempo si conclude sul 38 a 42 in favore degli ospiti.
Nel terzo quarto tra gli sloveni sale in cattedra Glas, che con un incredibile striscia di tiri e penetrazioni realizza in questa sola frazione 14 dei suoi 26 punti totali. Israele non trova antidoti alle giocate del bomber di casa tanto che la frazione si chiude su un rassicurante 63 a 55 per i beniamini del pubblico della Bonifika Arena.
Ma nel conclusivo quarto quarto Timor, Yaakov, Levi e Ginat spingono Israele prima al recupero e poi al vantaggio, con un gioco veloce, fatto di passaggi rapidi e tiri da 3. Proprio la percentuale dalla lunga distanza risulta l'arma decisiva per il successo israeliano: 87 a 79 il finale per gli ospiti, che hanno tirato dai 6,75 m con il 48,1% contro il 30,8 degli uomini di Sekulić.
Davide Fifaco