La Corte Federale australiana ha annullato la decisione del Commonwealth di cancellare il visto di Novak Djoković, ordinando inoltre al governo di pagare le spese legali e disponendo il rilascio immediato del tennista serbo e di restituirgli il passaporto. Secondo il magistrato Djokovič ha fornito ai funzionari dell'aeroporto di Melbourne un'esenzione medica valida concessa da Tennis Australia. Il Ministro dell'Immigrazione si e' preso piu' delle 4 ore legali per decidere sull'annullamento del visto. Secondo l'avvocato del serbo, Djokovič ha rispettato tutti i requisiti previsti dalla legge sulla biosicurezza per l'ingresso nel Paese, precisando che le linee guida prevedono la possibilita' di rinviare la vaccinazione di 6 mesi per le persone che abbiano ricevuto una diagnosi di positivita' al Covid. Il Dipartimento degli Affari Interni australiano aveva confermato di possedere i requisiti. I legali hanno evidenziato il trattamento subito da Djokovič dalle autorita' di frontiera, in quanto non sarebbe stato messo in condizione di esporre le sue ragioni ne' di consultarsi con i propri avvocati. La partecipazione agli Australian Open e' ancora in forse, perche' il Ministro dell'Immigrazione Hawke ha il potere personale di espellere il giocatore, che rischierebbe un bando di 3 anni. Il Ministro si e' preso oltre alle 4 ore di tempo dalla lettura della sentenza per far sapere se intende usare i propri poteri, ma potrebbe comunque non applicare i 3 anni di divieto di rientro previsti dalla legge sull'immigrazione in queste circostanze. Djokovič e' il campione in carica del torneo australiano, favorito anche per l'edizione di quest'anno.
(red)