Una chiacchierata semplice e informale tra ragazzi, all'interno della quale temi impegnativi, come l'inclusione sociale e la disabilità, si sono mescolati a esperienze vicine al quotidiano, come lo sport, la musica, la scuola e la preparazione degli esami di maturità. L'impegno e la disciplina sono emersi quali elementi cardine per ottenere risultati importanti in qualsiasi campo, l'uguaglianza e l'accettazione della diversità quali premesse su cui puntare per un futuro migliore, la voglia di vincere e il rispetto quali elementi cruciali per qualsiasi sportivo. Questo, in sintesi estrema, il significato dell'incontro tra gli studenti del Ginnasio "Gianrinaldo Carli" di Capodistria e Matteo Parenzan che, con i suoi 18 anni, è stato l'atleta più giovane della delegazione italiana ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020, dove ha anche avuto il privilegio di portare il Tricolore in occasione della cerimonia di chiusura.
Matteo Parenzan - che gioca a tennis tavolo paralimpico, è tesserato per il Kras di Sgonico, club sportivo sloveno in Italia per il quale compete contro atleti normodotati - è stato intervistato dal gruppo di studentesse che partecipa al laboratorio di giornalismo sportivo. L'incontro si è svolto presso la Comunità degli italiani "Santorio Santorio" di Capodistria: tra gli altri, erano anche presenti Fulvio Richter, Presidente della locale CAN, e Carlo Campanile, Ambasciatore d'Italia in Slovenia.
"E' stato un incontro davvero molto positivo, spero di essere stato esaustivo per i ragazzi e di aver portato il mio esempio - ha raccontato Matteo Parenzan - ho provato a mostrare loro che nonostante abbia 18 anni sono riuscito a ottenere risultati importanti come la partecipazione ai giochi paralimpici di Tokyo o la vittoria nel torneo di Laško di qualche giorno fa. Sono molto felice di aver trovato delle persone, delle ragazze e dei ragazzi, che erano ben preparati, che mi hanno posto domande molto intriganti e che mi hanno ascoltato con attenzione per un'ora e mezza. Il mio prossimo impegno - conclude Parenzan - sarà un torneo in Montenegro tra due settimane, dove partirò con il numero 4: spero di arrivare fino in fondo e migliorare il mio ranking, al momento sono attorno alla 7ma posizione al mondo".
Soddisfatto dell'incontro anche Fredi Radojkovič, insegnante di educazione sportiva e coordinatore dell'iniziativa: "E' stato un incontro bellissimo, Matteo ha detto tante cose fantastiche e interessanti, specialmente per i nostri studenti: ha sottolineato la voglia necessaria per affrontare le cose, che bisogna mettere la scuola accanto allo sport, che è importante organizzare bene il proprio tempo per riuscire a combinare sport e scuola. Son stati davvero tantissimi gli spunti interessanti per i nostri ragazzi".
Antonio Saccone