Foto: AP
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L'Argentina è la prima semifinalista del Mondiale in Qatar 2022. L'albiceleste ha battuto la Croazia di Modrić, finalista del Mondiale quattro anni fa a Mosca, con un rotondo 3 a 0. Protagonisti della serata, ancora una volta, Julian Alvarez e Leo Messi. L'attaccante del City si è guadagnato il rigore dell'1 a 0, trasformato da Messi e ha poi messo a segno una bellissima doppietta. La Pulce oltre al penalty ha servito l'assist per il 3 a 0 dello stesso Alvarez. Messi è diventato il recordman di gol con l'Argentina in un Mondiale, 11 reti, superato Batistuta fermo a 10, e si è anche issato in testa alla classifica dei cannonieri del Mondiale, assieme a Kylian Mbappe, con cinque gol realizzati. L'Argentina torna così in finale ai Mondiali dopo otto anni, l’ultima volta fu in Brasile, nel 2014, poi sconfitta dalla Germania. Delude la Croazia, solida e compatta solo nei primi 30 minuti e punita puntualmente ogni qualvolta ha scoperto il fianco alla pattuglia di Ct Scaloni.
Stasera, Argentina e Croazia, conosceranno le rispettive avversarie nelle sfide per il primo e terzo posto, usciranno dal confronto tra la Francia, campione uscente, e la rivelazione Marocco, prima squadra africana nella storia della rassegna iridata ad aver raggiunto le semifinali.
La Nazionale di Didier Deschamps punterà a bissare il titolo iridato di quattro anni fa, impresa mai riuscita ad altre da 60 anni a oggi. I Blues sono approdati alla gara odierna con la vittoria contro l'Inghilterra e superare, senza per altro incantare fino a questo momento, le insidie di una competizione che ha visto uscire di scena parecchie delle big in maniera anche clamorosa. Al contrario il Marocco, finora in cinque partite ha subito un solo gol, contro il Canada', mentre la sua porta, difesa da un superlativo Yassine Bounou, è rimasta inviolata contro Croazia, Belgio, Spagna e Portogallo, le ultime due eliminati nei match senza prova d'appello ossia rispettivamente negli ottavi e nei quarti di finale. Una nazionale che ha entusiasmato per qualità e solidità mentale, ma che francamente nessuno si aspettava arrivasse così lontano. I Leoni dell'Atlante, sorretti dall'entusiasmo di tantissimi tifosi propri, sparsi in ogni angolo del globo, e acquisiti, perché il mondo arabo, in questo momento, è tutto per il Marocco, proveranno a sorprendere ancora, in fondo come recita l'adagio - “la speranza è ultima a morine.

Corrado Cimador