Sono tanti gli appassionati sportivi sloveni accorsi in Piazza del Congresso per applaudire vari atleti sloveni che, in varie discipline, hanno conseguito risultati importanti. Al di là delle esibizioni di vari cantanti noti al grande pubblico, sono saliti sul palco Primož Roglič e Tadej Pogačar, rispettivamente primo e terzo all'ultima Vuelta di Spagna di ciclismo, Eva Terčelj e Nejc Žnidaršič, e Luka Božič, vincitori di due ori e un bronzo ai mondiali di canoa slalom. Il picco dell'entusiasmo però è per la nazionale slovena di pallavolo maschile, che rientra a casa dopo la finale dolce-amara persa per 3-1 contro la Serbia a Parigi. I vicecampioni d'Europa hanno ringraziato a più riprese il pubblico per il sostegno consistente ricevuto nel corso del campionato.
"Abbiamo avuto un cammino difficile - analizza l'isolano Mitja Gasparini - già nel girone con la Russia poi la Bulgaria, di nuovo la Russia, poi la Polonia: è stato difficilissimo, abbiamo dato tutto contro tutte queste squadre, ci è mancato l'ultimo step per vincere l'oro. Sicuramente a Stožice sarebbe stata una partita diversa con questa folla: si è visto che giocavamo come in trance. Mai è andata cosi anche a Parigi: i tifosi sloveni che son venuti hanno creato un bell'ambiente e una bella atmosfera. Ci spiace per questo, ci spiace per loro e ci dispiace anche per noi. In ogni caso, abbiamo dato tutto, come sempre".
Jan Kozamernik, uno degli atleti più giovani, non fa troppi drammi: "La finale è andata come abbiamo pensato prima però io sono contento, non è niente di grave: è solo una finale persa. Secondo me abbiamo fatto una bella partita però loro hanno giocato meglio. Direi che abbiamo vinto questo argento, abbiamo dato tutto ciò che avevamo, abbiamo dimostrato di essere una squadra seria: secondo me abbiamo fatto bene. In Slovenia c'era un pubblico incredibile, ma anche a Parigi sono venuti tanti tifosi sloveni, mi sembra in 5.000: c'era una grande tifoseria. Sono orgoglioso di questa squadra e di ciò che abbiamo fatto", conclude il centrale lubianese.
"Sicuramente c'è delusione - commenta Tine Urnaut - volevamo vincere questo europeo: la delusione c'è e rimane. Tuttavia dobbiamo accettare che la Serbia ha giocato meglio di noi, anche se abbiamo messo tutto in campo. Forse abbiamo usato tutte le nostre energie contro Bulgaria, Russia e Polonia: dopo il primo set della finale non avevamo più forza per continuare a giocare ad alto livello. E 'però vero - continua il capitano della Slovenia - che abbiamo eliminato i Campioni d'Europa, i Campioni del mondo... Insomma ci sono tante cose positive, dispiace sempre quando non riesci a vincere la finale, ma quello che abbiamo fatto per la pallavolo, per lo sport e per la Slovenia è incredibile - prosegue lo schiacciatore di Slovenj Gradec - mi hanno detto che i club e le scuole di pallavolo sono pieni: tanti bambini si sono iscritti, non c'è più spazio. In ogni caso abbiamo tantissimi campioni in Slovenia: i miei auguri e complimenti vanno anche a tutti gli sportivi che son saluti sul palco prima di noi", conclude Urnaut.
Antonio Saccone
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