Foto: Alen Milavec
Foto: Alen Milavec

Coinvolte tre regioni Toscana, Emilia Romagna e Piemonte per altrettante frazioni. L'approdo del Grand Départ in Italia coincide anche con il centenario della prima vittoria italiana alla Grand Boucle, quella di Ottavio Bottecchia nel 1924. Migliaia di tifosi, turisti e curiosi, hanno invaso in questi giorni le vie e le piazze del capoluogo toscano colorate, per l'occasione, di giallo. In merito a questa edizione, definita storica, Lara Drčič ha chiesto una valutazione a Silvio Martinello ex ciclista professionista oggi commentatore tecnico. "Una partenza assolutamente storica, nel senso che per la prima volta parte dall'Italia, dopo 110 anni di storia di questo evento, al quale anche l'Italia ha contribuito con i suoi campioni a rendere ciò che è in questo momento; quindi, un evento non solo ciclistico ma sportivo straordinario. Credo che sia il giusto riconoscimento, un'organizzazione nei confronti di un Paese che ha contribuito in modo determinante a far diventare il tour ciò che è."

Parlando di favoriti di questo Tour chi mettiamo tra i top 3?
"Direi che ci sono sicuramente i vostri due ragazzi, quindi Pogačar e Roglič, in questo ordine. Mi dispiace per Primož ma sicuramente giocherà le proprie carte, anzi ne sono convinto e anche curioso di capire che tipo di prestazioni sarà in grado di fare, perché ha rivoluzionato la sua stagione proprio in vista di questo Tour de France. Ormai non è più giovanissimo, pertanto, ha dovuto concentrare le attenzioni su questo evento che vorrebbe tanto riuscire a vincere e portare a casa. Chiaramente su Pogačar credo non ci sia nulla da dire, è il favorito principale, e poi io mi auguro, per lo spettacolo generale, che ci sia un Vingegaard all’altezza della situazione. È già un po’ un’incognita, il fatto che sia alla partenza mi fa pensare che creda di poter essere competitivo, me lo auguro e glielo auguro, anche al Tour, per l’interesse che tutto questo determinerebbe. Non sarà una passeggiata come lo è stato il giro per Pogačar, questo credo lo si possa dire con certezza." (ld)