E' una corsa senza un vero favorito annunciato, con alcuni big, su tutti l'italiano Vincenzo Nibali e il colombiano Egan Berbal, che arrivano da convalescenze e infortuni. Non c'è il campione uscente il britannico Geoghegan Hart e non ci sono gli sloveni Tadej Pogačar e Primož Roglič, che rivedremo al prossimo Tour de France, proprio nell'edizione che riporta la carovana rosa in Slovenia dopo quasi due decenni. Il Giro transiterà per il Collio Goriziano e per Nova Gorica nella quindicesima tappa di domenica 23 maggio, la Grado - Gorizia.
Negli ultimi anni i grandi campioni prediligono le strade francesi, a discapito di quelle italiane, ma non per questo il Giro 104 sarà meno avvincente ha dichiarato ai microfoni della trasmissione Glocal, Moreno Argentin, ex campione del mondo in linea, vincitore di 13 tappe al Giro e 6 classiche monumento. "Il livello di preparazione si è sempre più elevato, già ai miei tempi era alto ma adesso lo è ancora molto di più. Di conseguenza un fisico di un atleta non può durare 10 mesi all'anno e uno è costretto a fare per forza delle scelte. Sappiamo bene che il Tour è la prima vetrina al mondo per quanto riguarda il ciclismo e gli investimenti degli sponsor sono diciamo dedicati per quella corsa, ed è ovvio che i maggiori protagonisti parteciperanno al Tour. E' un Giro che non ha sicuramente un faro, un grande campione però almeno dalla possibilità atanto outsider di poter mettersi in mostra. Il Giro rimane comunque la corsa più impegnativa perché ritengo che dal punto vista altimetrico la corsa rosa sia più impegnativa del Tour de France."
Tra i papabili vincitori del Giro si fanno i nomi del britannico Simon Yates, dello spagnolo Mikel Landa, il russo Aleksandr Vlasov. Debutto ad una grande corsa a tappe per l'enfant prodige belga Remco Evenepoel, che ha recuperato dalla terrificante caduta da un ponte al Giro di Lombardia 2020. Due gli sloveni in gara, Matej Mohorič e Jan Tratnik, entrambi già vincitori di tappa al Giro. (ld)