La vicenda del marciatore Alex Schwazer, oro nella 50 chilometri ai Giochi Olimpici di Pechino 2008, ha i connotati di un "giallo". L'altoatesino oggi trentaseienne, per sua stessa ammissione si era dopato per difendere il suo titolo a Londra 2012. Successivamente con tutte le forze aveva inseguito il riscatto affidandosi ad un tecnico antidoping per antonomasia come Sandro Donati. Confidava di cimentarsi alla rassegna a cinque cerchi di Rio de Janeiro 2016 ma nel giorno di Capodanno del 2016 un controllo antidoping a sorpresa lo portò alla seconda squalifica e all'interdizione dalle gare di otto anni decisa in fretta e furia dal TAS. Ora è stato completamente scagionato. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bolzano, Valter Pelino, ha disposto l'archiviazione del processo e motivato la sentenza sottolineando che la catena di custodia dei reperti in perizia è del tutto incorporea ed evidenziando che a causa delle lacune nell'operato di base dell'Agenzia mondiale antidoping e della Federazione internazionale di atletica leggera la manipolazione delle provette di urine sarebbe potuta avvenire in qualunque momento. I reati ipotizzati dal giudice sono falso ideologico, frode processuale e diffamazione. Il Gip, quindi, ritiene che i campioni dell'atleta siano stati alterati allo scopo di farli risultare positivi e dunque, di ottenere la squalifica ed il discredito dell'allenatore Donati. Il Gip ha invitato quindi il PM a nuove indagini ed ha accolto pertanto la richiesta della procura che aveva chiesto l'archiviazione a dicembre e dato ragione a Schwazer che aveva sempre sostenuto l'ipotesi di un'alterazione dei campioni. Liberatorio il primo commento di Alex Schwazer - "Finalmente c'è scritto nero su bianco che io sono innocente. Sono molto felice che dopo quattro anni e mezzo di attesa finalmente è arrivato il giorno in cui è stata fatta giustizia" - e aggiunto che dimenticare sarà molto difficile ma la sentenza di Bolzano lo ripaga un po' di tante battaglie condotte con le persone che gli sono rimaste vicino. Sandro Donati, noto paladino della lotta al doping e allenatore di Schwazer, ha detto - "Abbiamo vinto questa grande battaglia per la verità, adesso ci sarebbe la battaglia sportiva per sanare il misfatto". Per cancellare la squalifica sportiva, di Schwazer, ora ci sono tre vie, un appello al Tribunale svizzero o alla corte Europea dei diritti dell'Uomo o l'intervento di grazia del Comitato Olimpico internazionale. Il marciatore e il suo allenatore non hanno perso le speranze ma i Giochi Olimpici di Tokyo 2021 sono proprio dietro all'angolo.
Corrado Cimador