Il percorso sarà svelato dal direttore del Giro d'Italia Mauro Vegni il prossimo 17 ottobre a Milano, ma già da oggi è chiaro che la 106esima edizione partirà dall'Abbruzzo per concludersi in Friuli Venezia Giulia.
Sarà Piazza Unità a Trieste per la quarta volta nella storia a coronare il vincitore del Giro. L'ultima volta successe nel 2014 con la tappa vinta in volata dallo sloveno Luka Mezgec e la maglia rosa conquistata dal colombiano Nairo Quintana. Gli altri precedenti sono datati 1966, successo di Vendramino Riviera, generale a Gianni Motta e 1973, vinse Marino Basso con il cannibale Eddy Merckx in rosa. Si arriverà al traguardo finale di Trieste il 28 maggio con una probabile volata dopo che i corridori avranno affrontato un circuito cittadino. La partenza della frazione conclusiva, invece, dovrebbe essere da Buja, la città di Alessandro De Marchi e Jonathan Milan.
Gli organizzatori, in primis il patron del Giro in Friuli Venezia Giulia Enzo Cainero, stanno preparando la cronoscalata sul Monte Lussari nella penultima tappa che presenta una pendenza media dell'11'8% con punte quasi al 20% e il mercoledì dell'ultima settimana l'arrivo a Longarone per onorare la memoria delle vittime del Vajont a 60 anni dalla tragedia. Non è dato a sapere se anche il prossimo anno il Giro tornerà a sconfinare in Slovenia, come successo negli ultimi due anni sul Collio goriziano e nella valle dell'Isonzo, e se ci sarà al via il numero uno al mondo, Tadej Pogačar che neppure una settimana fa si è dovuto fermare sul secondo gradino del podio del Tour, sugli Champs-Élysées a Parigi. (ld)