Attesi fino a 20 mila spettatori, tra cui tanti sloveni, lungo il percorso dell'unica tappa friulana del Giro 106, la cronoscalata da Tarvisio al Monte Lussari, con la terribile ascesa finale al Santuario che presenta una pendenza media al 12% e punte addirittura al 22%. Una tappa inedita fortemente voluta dal compianto patron della Corsa Rosa in regione e inventore dello Zoncolan 20 anni fa Enzo Cainero e oggi finalizzata dal comitato organizzatore coordinato da Paolo Urbani del quale fa parte anche Andrea Cainero, figlio di Enzo che ha ereditato da padre la passione per la bicicletta. Per l'occasione è stata potenziata la linea ferroviaria Venezia - Trieste - Udine - Tarvisio, messi a disposizione 12mila posti auto in parcheggi collegati con bus navetta e ricorderemo i 3mila biglietti andati a ruba per salire sul monte Lussari in cabinovia. Per i ciclisti poi è previsto un cambio bici, sempre suggestivo per chi segue la tappa, ai piedi della salita. Una tappa, è stato detto a più riprese, che è un'importantissima vetrina per la regione a livello mondiale, un volano per il turismo e la promozione del territorio. La strada del Lussari è stata rimessa a nuovo e inaugurata solo una settimana fa.
Andrea Cainero ai nostri microfoni ricorda che la strada "non è stata messa a posto solo per questa tappa del giro d'Italia. E' una strada a cura della regione di Venezia Giulia che è stata messa a posto proprio per il futuro e quindi perché rimanga per essere utilizzata dagli appassionati ciclisti, in modo tale che possa essere percorsa con le mountain bike, con le mointain bike elettriche, con la bici da corsa, con le e-bike e quindi una strada che dal punto di vista turistico è un qualcosa che rimane da qui, dal 28 maggio, in avanti. Quindi il fatto che ci sia la tappa è una promozione di questo ma non è l'obiettivo la tappa. La strada è stata fatta anche perché ci sono state delle richieste per metterla a posto."
E per farla, ha detto ancora Cainero, non è stato tagliato nemmeno un albero. (ld)