Foto: BoBo
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"Abbiamo ottenuto quello che volevamo e credo che entro due settimane il nuovo consiglio dei Ministri sarà operativo", questo il commento a caldo del premier Marjan Šarec dopo la firma del contratto di coalizione tra i cinque partiti che faranno parte del governo: Lista Šarec, Partito del Centro Moderno, Socialdemocratici, Desus e Partito Alenka Bratušek. L'ex primo ministro Miro Cerar ha parlato subito del suo futuro ruolo di capo della diplomazia, indicando nelle relazioni con la Croazia una delle priorità: "Ci impegneremo a migliorare i rapporti con Zagabria, ma nel rispetto del diritto internazionale". Particolarmente soddisfatto del contratto di coalizione il leader del Desus e futuro Ministro della Difesa, Karl Erjavec. "Un contratto che accoglie numerose nostre proposte in tema di previdenza sociale e che, come dai noi fortemente sostenuto, individua nella sanità uno dei settori sui quali bisognerà intervenire immediatamente". Luka Mesec, coordinatore del partito Sinistra che ha deciso di sostenere il governo ma di restarne comunque fuori - conferma che "Levica" si impegna a collaborare con questo esecutivo nell'ambito dell'accordo firmato, ma minaccia anche di togliere l'appoggio non appena l'intesa non verrà rispettata. "Qualcuno rinfaccia a Šarec il fatto che sia inesperto. Però - aggiunge Mesec - meglio che il premier lo faccia un inesperto come lui che un esperto come Janez Janša. Possiamo criticare il volto nuovo al Ministero della cultura, ma ricordiamoci - conclude Mesec - che al suo posto avrebbe potuto trovarsi Zmago Jelinčič".
La Camera di Stato ha intanto eletto il terzo vicepresidente dell'assemblea. Si tratta del candidato del Desus, l'isolano Branko Simonovič che si affianca nell'incarico a Tina Heferle, della Lista Šarec, e Jože Tanko, del Partito democratico. Presidente della Camera di Stato, com'è noto, è stato eletto Dejan Židan, dell'SD - unico leader di partito che non sarà Ministro. Nel governo precedente Židan aveva guidato quello all'Agricoltura.