Numeri da record alla 26. esima edizione di "Dolce Istria" che a Visinada ha portato in tavola, ieri sera, i dolci della tradizione istriana: pandispagna, pince, busolai, strucoli, fritole, crostoli, pesche/persighi e "cukerančići". Come ci racconta Neda Sainčić Pilato, vicesindaco e presidente della locale Comunità degli Italiani sono state più di 200 i dolci preparati da oltre 100 casalinghe, provenienti da tutta la penisola, che munite dei ricettari di nonne e mamme si sono cimentate nella preparazione di queste prelibatezze. "La commissione non ha certamente avuto compito facile nel scegliere i dolci più buoni, da premiare, ma al di là della gara l' intento è quello di salvaguardare e promuove la tradizione dolciaria istriana, povera ma nel contempo gustosa e ricca di sapori ed ingredienti di qualità", spiega la Sainčić Pilato e aggiunge: "Anche perciò nell' apposita cucina della rinnovata Casa Maraston durante tutto l'anno organizziamo corsi e laboratori, ieri sera si è potuta seguire la preparazione delle pesche, mentre in palestra quella degli amaretti di Orsera". Accanto alla presentazione e degustazione dei dolci i numerosi ospiti che hanno invaso la piazza visinadese hanno avuto modo di ascoltare le bande d' ottoni delle CI di Visinada e Buie, assaggiare i vini e gli oli d' oliva dei produttori locali e naturalmente ballare fino a notte tarda mentre va detto che la festa continua pure oggi con tutta una serie di appuntamenti religiosi, culturali, sportivi ed enogastronomici.

Come si diceva festa grande - oggi -pure a Gallesano, dove la locale Comunità degli italiani organizza la tradizionale "Festa delle cioche". Anche in questo caso, ricco il programma della manifestazione che unisce tradizione, usi e costumi legati alla gastronomia locale. La giornata si concluderà questa sera nell' estivo della CI con la degustazione di quella che ancora oggi è la specialità culinaria per eccellenza degli abitanti autoctoni di Gallesano e dintorni: polenta e cioche/lumache per l'appunto.

(lpa)