Voto di fiducia oggi alle 18 a scrutinio segreto all'europarlamento per la presidente designata della commissione europea. Il dibattito si preannuncia difficile e complesso, la Von Der Leyen dovrà convincere il maggior numero di deputati senza urtare il nocciolo duro dei parlamentari europeisti in un'assemblea molto frammentata. La maggioranza richiesta è di 374 voti su un totale di 747. Nel discorso di presentazione la Von Der Leyen parlerà di temi quali la lotta al cambiamento climatico, il rispetto dello stato di diritto, l'immigrazione, la riforma dell'Europa in senso più democratico, l'eguaglianza dei sessi, la rivoluzione digitale, le relazioni con Stati Uniti, Cina e Russia. La candidata in questi giorni ha incontrato tutti i gruppi politici meno quello che raggruppa i partiti più nazionalisti, che include Lega, Alternative fur Deutschland e Rassemblement National. Non è chiaro se la scelta sia stata dettata dai tempi stretti o dal desiderio di non avere contatti con i partiti più radicali. L'obiettivo è di trovare un difficile equilibrio che possa convincere popolari e socialisti, liberali e verdi e possibilmente anche alcuni conservatori. La Von Der Leyen è un'europeista convinta ma non della stessa matrice del presidente uscente Juncker. E' una candidata debole in partenza per la sua personalità politica ed ha già incassato il NO dei verdi, che voteranno contro perchè la candidata non ha le credenziali e non ha dato sufficienti garanzie sulle questioni ambientali, e del gruppo della sinistra. L'ex ministro della difesa tedesco dovrebbe avere i voti dei deputati popolari, ma anche qui la situazione è frammentata. Particolarmente ostili con la pupilla della Merkel sono i social democratici tedeschi, che se votano contro rischiano ripercussioni a Berlino ma che l'hanno definita inadeguata e inappropriata ricordando lo scandalo delle consulenze e le accuse di plagio sulla tesi di dottorato. Nel 2014 Juncker era stato eletto con 422 voti ma meno di 400 voti sarebbero segno di grande debolezza sempre che il suffragio non venga rimandato. Il consiglio, nel caso, avrà un mese per avanzare un'altra proposta ma sarebbe una partenza confusa e critica per il nuovo ciclo europeo dopo il possibile naufragio della prima donna alla presidenza della commissione europea.

Franco de Stefani

Foto: Reuters
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