Foto: ARC
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Ancora un nulla di fatto: a poche settimane dall’avvio dei lavori sulla superstrada H4 in Slovenia, previsto per il prossimo mese di febbraio, la DARS, la società che gestisce la rete autostradale in Slovenia, e la Regione Friuli Venezia Giulia, si sono incontrate in Prefettura a Trieste per evitare che i 4.000 automezzi che transitano ogni giorno nel tratto fra Postumia e Vipacco vengano dirottati tutti sul valico di Fernetti.
Sul tratto del viadotto, interessato a lavori che dureranno 18 mesi, sarà bloccato il traffico in direzione Gorizia, e la DARS ha già annunciato che il traffico privato e merci locale sarà deviato sulla strada regionale, mentre tutto il traffico pesante sarà indirizzato al valico di Fernetti, che vedrebbe un aumento dei passaggi del 20-30 per cento, pari a più di 4000 mezzi al giorno.
Il rischio è che, sia il valico, dove peraltro continuano i controlli, sia la rete stradale italiana vengano congestionati, e che l’Interporto di Gorizia sia tagliato fuori. La Regione aveva proposto di far passare sulla statale anche parte del traffico pesante, tra i 200 e i 500 mezzi, per consentire all'Interporto di sopravvivere, ma per ora dalla DARS non è giunta alcuna disponibilità.

Il tratto della H4 interessato ai lavori
Il tratto della H4 interessato ai lavori

“Come Regione – ha detto l’assessora Amirante - abbiamo voluto insistere per soluzioni alternative che limitino l'impatto economico, occupazionale e sociale causato dalla chiusura della superstrada, che riguarderebbe l'attività dell'Interporto di Gorizia ma anche tutto l'indotto, compresi gli operatori sloveni. Abbiamo richiesto alla DARS un cronoprogramma dei lavori e una rivalutazione tecnica per l'alternativa costituita dalla strada regionale slovena del Vipacco”.
Nell’incontro (erano presenti anche i prefetti di Trieste Pietro Signoriello e di Gorizia Ester Fedullo vertici tecnici della DARS e del ministero sloveno dei trasporti, i sindaci di Duino Aurisina, Igor Gabrovec, e di Monrupino, Tanja Kosmina, e l'ambasciatore italiano a Lubiana Giuseppe Cavagna e il console generale della Repubblica di Slovenia a Trieste Gregor Šuc), Amirante, in assenza di soluzioni alternative, ha ipotizzato un contingentamento del numero dei mezzi applicato sul versante sloveno, prima della frontiera di Fernetti, “affinché si prevengano le code di automezzi pesanti e i rallentamenti del traffico sulla rete autostradale italiana”, e ha auspicato "uno spirito di condivisione sulle scelte, sia perché Italia e Slovenia fanno parte della ‘casa comune europea’, sia perché, in assenza di correttivi, le ricadute negative non si limiteranno all'Interporto di Gorizia, ma coinvolgeranno anche il suo indotto sloveno”.
Dopo l’incontro è intervenuto sul tema anche il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti, ricordando come “a fronte della conferma di una chiusura da parte delle autorità slovene” sia necessario “un interessamento diretto del ministro degli Esteri, Tajani".
Moretti ricorda come i disagi “si ripercuoteranno necessariamente sul territorio, riguardo agli eventi di Go!2025 e del traffico commerciale dell'autoporto di Gorizia”, e definisce “inaccettabile il comportamento, da parte slovena, nel momento in cui la stessa superstrada è stata finanziata, ai sensi degli accordi di Osimo, anche con risorse dello Stato italiano”.

Alessandro Martegani