"La letteratura è un'immortalità all'indietro" diceva il grande Umberto Eco perché chi ama leggere riesce a vivere oltre la propria esperienza. Accompagna nella "Miglior vita" il sagrestano Martin Crusich. Trema di paura con Dante. Sta sugli alberi con Cosimo Piovasco di Rondò e così potremmo continuare all'infinito secondo le avventure, più o meno liete, che i libri ci hanno regalato. Sì, la scrittura è uno straordinario modo di viaggiare stando comodamente seduti in poltrona, o confinati come di questi giorni tra le quattro mura domestiche.
Ma c'è un aspetto più profondo e mistico legato alle narrazioni che affollano la storia della nostra cultura e le letterature di tutti i tempi. Dobbiamo risalire a testi la cui datazione risale all'incirca all'anno Mille (altra tremebonda data in cui c'era il timore che il mondo potesse finire). Si tratta de "Le mille e una notte", la celebre raccolta di novelle orientali la cui protagonista, da sottolineare che si tratta di una donna, è Sherazade, figlia del gran visir, che per placare l'ira del sovrano di Persia gli si offre in moglie. Il re era stato tradito da una delle precedenti mogli e così uccideva tutte le concubine dopo la prima notte di nozze. L'intelligente e bella Sherazade, però, studia un'espediente per rimandare l'esecuzione: ogni notte gli racconterà una nuova storia promettendo di svelare il finale solo al mattino successivo. La curiosità del re di Persia farà si che Sherazade arrivi a raccontare Mille e una Storia, ma anche che si innamori della preziosa narratrice e alla fine gli salvi la vita.
Ecco, in questi tempi assurdi, più simili a romanzi e film catastrofici che a quelli delle favole di Sherazade, è importante rivolgersi al valore salvifico della narrazione. L'hanno fatto in tanti prima di noi, si pensi a Boccaccio, citatissimo in questi giorni, nel suo Decameron mentre a Firenze infuriava la peste. E, appellandosi al potere della letteratura, lo stanno facendo sui social anche moltissimi scrittori, da Baricco a Lino Guanciale. Leggere letteratura e raccontare storie per salvarci da questa bolla di sapone in cui ancora non sappiamo se esploderà o volerà verso il cielo lieta.
Così farà anche l'Arca dei Saperi sulla nostra piattaforma digitale: in attesa di tornare tra la bellezza della terra rossa e il mare Adriatico attraverso immagini e musica, continuerà a raccontare storie istriane dai bit della rete. Per sopravvivere e "salvarci" ma anche per continuare a conoscere e amare la bellezza che ci circonda.
Senza dimenticarci del nostro familiare cordialmenteCIAO