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Lasciata per anni in stato di abbandono e di degrado, la seicentesca edicola della Madonna del mare posta in uno slargo di via Bossedraga, nell'omonimo, antico rione dei pescatori a Capodistria, è stata finalmente recuperata grazie alla sensibilità dell'amministrazione comunale e al coinvolgimento del Museo regionale, che ne hanno curato i lavori di restauro e commissionato, attraverso un concorso pubblico, il nuovo dipinto della Vergine ora collocato sopra l'altare. È un pezzo di storia locale e una testimonianza di fede che torna alla luce.

L'opera che da alcuni giorni fa bella mostra di sé è stata eseguita dall'artista lubianese Tomaž Perko. La Madonna vi è ritratta come una delicata fanciulla vestita di bianco che regge nella mano sinistra una stella marina, simbolo di Maria, mentre sullo sfondo, nel lato inferiore destro del quadro, è raffigurato uno scorcio di Capodistria.
La tela - collocata in situ opportunamente protetta da un vetro - è la terza posta a ornamento dell'edicola di Bossedraga, dopo quella ottocentesca del pittore capodistriano Bartolomeo Gianelli, di cui non restavano nel periodo più recente altro che brandelli, e dopo quella originaria di fine Seicento, andata ugualmente perduta.

Di particolare pregio è anche l'altare di gusto barocco in marmo rosso: lo storiografo Domenico Venturini - uno dei fondatori della rivista »Pagine istriane« - che molto ha scritto di Capodistria, riteneva che l'edicola di Bossedraga, di dimensioni generose, fosse tutto ciò che rimane dell'attigua chiesa intitolata ai santi Lorenzo e Donato, demolita nel 1826.

Accanto al monumento votivo così rinnovato, una targa in tre lingue (sloveno, italiano e inglese) ripercorre per cittadini e turisti la storia di un angolo nascosto e appartato della città vecchia, ricordando anche l'antica denominazione dell'attuale via Bossedraga, che si trova non lontano dalla casa natale di Nazario Sauro e dal molo a cui attraccano oggi le navi da crociera: si chiamava calle del Forno.