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A sorpresa è stata bloccata l'abolizione del finanziamento all'editoria che il Movimento 5 Stelle voleva introdurre, con una modifica, nella legge di bilancio.

Ritirato quindi l'emendamento presentato dal deputato siciliano dei 5 stelle, Adriano Varrica, per l'abolizione del finanziamento pubblico all'editoria, il cui inserimento nella Manovra del 2019 avrebbe di fatto condannato, tra le altre, le testate italiane edite all'estero e quelle delle minoranze linguistiche in Italia. Salvi anche i contributi alle radio private, tra cu Radio Radicale. La Commissione ha quindi deciso di non toccare il fondo per il pluralismo. Soddisfatto il Pd, con Debora Serracchiani ed Ettore Rosato che hanno esultato perché non verranno toccati gli stanziamenti per il quotidiano in lingua slovena "Primorski dnevnik". La senatrice del Pd Tatjana Rojc, esponente della minoranza slovena, ha invece ringraziato il Presidente della Repubblica Mattarella che ha svolto un ruolo di sentinella della Costituzione.

Varrica ha spiegato che è in corso un approfondimento tra le forze politiche, non si esclude la possibilità che l'emendamento rispunti al Senato dove però la maggioranza ha numeri meno schiaccianti rispetto alla Camera.

Ora per capire se e quali saranno le novità apportate al Fondo per l'editoria ed il pluralismo di informazione e se ci saranno delle eventuali riduzioni dei finanziamenti ai giornali bisognerà quindi aspettare che finisca il dibattito sulla Manovra, sia alla Camera che al Senato.

Negli scorsi giorni comunque la Lega aveva preannunciato un'azione di freno all'iniziativa del Movimento 5 Stelle ed anche il Governatore del Veneto, Luca Zaia, si era schierato dalla parte del pluralismo di informazione.

Soddisfatto anche l'assessore regionale del Friuli Venezia Giulia alle Politiche comunitarie, Pierpaolo Roberti, che ha voluto sottolineare che le testate rivolte alle minoranze linguistiche non hanno un bacino di lettori sufficiente a garantirne l'autosufficienza economica ma che allo stesso tempo queste pubblicazioni rappresentano un punto di riferimento culturale per le realtà radicate appunto in Friuli Venezia Giulia.