Foto: BoBo
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All'incontro voluto dal presidente Borut Pahor non si sono presentati i quattro partiti dell'opposizione di centrosinistra. Presenti insieme ai partiti di maggioranza il Desus, il partito nazionale e i due rappresentanti delle Comunità nazionali.

Il ministro della salute Janez Poklukar, ha spiegato che la situazione epidemiologica nel paese non sembra migliorare e per questo oggi si deve decidere sui nuovi passi da fare per far sì che la Slovenia in estate si colori di verde non solo al suo interno ma anche nelle mappe mondiali. Si tratta di una maratona ha sottolineato il ministro, che ha parlato di trend in peggioramento in tutti gli ambiti, anche a causa della presenza delle nuove varianti, soprattutto quella inglese più contagiosa e trasmessibile anche a coloro che si sono già vaccinati. Per questo motivo è necessario intervenire per far sì che non aumentino, come è accaduto in altri stati, i ricoveri, con le relative conseguenze sul sistema sanitario. Una decina di giorni di lockdown, secondo il ministro, potrebbe aiutare a fermare la diffusione di questi virus, riportare la situazione sotto controllo e garantire l'efficacia della campagna vaccinale in corso.

La dottoressa Mateja Logar, a capo del gruppo di esperti, ha presentato la loro proposta per far invertire il trend. Dal primo al 12 aprile dovrebbero chiudere totalmente le attività non necessarie nel paese per poi riaprire con il sistema già rodato del semaforo. Gli spostamenti al di fuori delle regioni potrebbero essere consentiti solo la domenica di Pasqua e gli incontri limitati a due nuclei familiari, pari a 5 adulti accompagnati da bambini.
Anche le lezioni scolastiche dovrebbero tornare a distanza, mentre gli asili potrebbero restare aperti solo per coloro che necessitano di sorveglianza. Si pensa anche di introdure per almeno gli studenti più grandi un test per il Covid fai da te settimanale al loro ritorno nelle aule. L'invito rivolto alle aziende è di far lavorare il più possibile i dipendenti da casa, o nel caso non si possa, di organizzare per il periodo pasquale ferie collettive.

Per quanto riguarda la campagna vaccinale il premier Janez Janša ha presentato un quadro ottimistico, dicendo che a livello europeo nelle prossime settimane dovrebbeaumentare il numero di antidoti a disposizione, tanto che a fine giugno si dovrebbe arrivare ad una buona copertura della popolazione. Per garantire ciò, però, è importante riportare la situazione sotto controllo e da questo punto di vista il mese di aprile e cosa si farà durante esso risulta strategico.

I rappresentati dei partiti presenti hanno a grandi linee approvato un lockdown temporaneo, tranne Zmago Jelinčič Plemeniti del partito nazionale che ha detto in pratica di non capirne la necessità e che pasterebbe solo far rispettare le regole.

Sono solo 5 i giorni di lavoro che si perderebbero con questo lockdown e quindi secondo il deputato al seggio specifico Felice Žiža non si tratta di una perdita così grande; mentre per quanto riguarda la chiusura delle scuole ha invitato a riflettere ulteriormente su questa decisione, visto che attualmente il 50 per cento degli insegnanti sono ora vaccinati e le misure vengono rispettate. Žiža si è soffermato sulle difficoltà che si registrano con la chiusura dei confini tra tutti coloro che vivono in queste area e che devono passare il confine quotidianamente. Nonostante le eccezioni in vigore per una serie di categorie considerate transfrontaliere che possono passare il confine con un test negativo settimanale, le difficoltà restano. Žiža ha quindi invitato il governo a riaprire i confini o comunque a prendere decisioni condivise con i paesi confinanti.

Barbara Costamagna