Foto: Reuters
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La possibilità ventilata da parte del governo di porre la fiducia sul disegno di legge sul Green Pass, che contiene una serie di norme di prevenzione contro la pandemia, e anche la posizione ferma di Mario Draghi sulla necessità di non indebolire le norme contro il Covid, arrivando anche all’obbligo vaccinale, ha determinato la svolta attesa da giorni nella maggioranza in Italia.
La Lega, l’unica forza di governo che era apertamente contraria all’obbligo di Green pass e aveva presentato 900 emendamenti, ha ritirato tutte le proposte di modifica, decisa ad evitare un voto di fiducia che l’avrebbe costretta a interrompere ogni trattativa e a votare il testo senza modiche.
Anche tutte le altre forze di governo hanno ritirato le proposte di modifica al testo, che sarà votato entro giovedì senza fare ricorso alla fiducia, ma la battaglia sulle regole anti pandemia è tutt’altro che finita.
A pochi minuti dall’annuncio del ritiro delle proposte di modifica, Matteo Salvini non ha escluso di poter sostenere qualche emendamento presentato da Fratelli d’Italia, e ha ribadito la netta contrarietà all’obbligo vaccinale. La Lega inoltre sostiene la necessità di prevedere “tamponi gratuiti soprattutto per i minori, disabili e famiglie numerose, per garantire il diritto alla scuola e anche all’università”.
"Il Governo non può tentennare" su temi come l'estensione del Green pass, ha replicato il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, e, ha aggiunto, "non ci possono essere posizioni diverse rispetto a quanto sostenuto in Consiglio dei ministri". "A me sembra che la Lega sia diventato il partito del No. No al Green pass, no al reddito di cittadinanza: non bisogna avere indecisioni su come affrontare la pandemia perché si crea confusione nel Paese".
In ogni caso per ora la linea del governo, che punta a estendere il più possibile l’uso del Green pass, anche nei luoghi di lavoro e nelle scuole e università, e ad avviare al più presto la somministrazione della terza dose, sembra non avere molti ostacoli. Anche il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, della Lega, ha confermato che “Le condizioni di sicurezza esigono che chi frequenta i luoghi affollati dia garanzie di non contagiare. Il green pass va in questa direzione, ne prevedo quindi un'estensione”.

Alessandro Martegani