Diversi i problemi esposti dagli educatori che nei centri socio-educativi si occupano di tutti gli aspetti della vita dei bambini e adolescenti che presentano sia problemi emotivi che di carattere comportamentale. In Slovenia sono nove gli istituti appostiti, dove il personale lavora 365 giorni all'anno, 24 ore su 24. Tra i loro innumerevoli compiti, insegnare ai ragazzi a socializzare dentro e fuori all'ambito scolastico e il lavoro di carattere individuale con ragazzi provenienti da ambienti socialmente svantaggiati. È quanto sottolinea il sindacato educazione, istruzione, scienza e cultura, SVIZ, ricordando che il periodo Covid ha comportato ore di lavoro aggiuntive, perché' "l'istruzione si può effettuare a distanza, ma l'educazione no". Al ministero dell'Istruzione viene contestato il mancato investimento nella formazione del suo personale professionale ed il mancato ascolto per le problematiche degli educatori, tra cui un notevole sovraccarico di lavoro e la carenza di personale specializzato. Al fine di evitare lo sciopero annunciato per il 9 marzo, nell’eventualità che le richieste non vengano soddisfatte, il sindacato chiede quindi l'aumento dei salari per tutti i dipendenti, un'integrazione alle retribuzioni a causa dell'epidemia Covid per gli educatori più esposti e la ripresa di un dialogo costruttivo con il dicastero. L'epidemia di Covid non dev'essere vista come un mero problema sanitario, sottolineano ancora, ricordando che per gli educatori sociali il benessere fisico e psicologico dei ragazzi arriva prima anche della propria salute.

Maja Novak

Foto: Zajem zaslona
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