La Slovenia vuole trasformarsi in una destinazione attraente in Europa per le industrie biotecnologica e farmaceutica, e per farlo ha unito le forze insieme a Lek-Novartis per dar vita al Biotech Hills Institute, un acceleratore di imprese dedicato a ricerca e sviluppo, produzione e investimenti in startup, piccole, medie e grandi imprese. L'iniziativa è passata un po' in sordina perché è stata ufficializzata nel primo giorno del Forum Strategico di Bled, dove hanno dominato i grandi temi politici. Ma la volontà c'è tutta, e come ha detto il ministro dell'Economia, Matjaž Han, al momento della firma della lettera di intenti, il governo riconosce l'importanza dell'industria biotecnologica e farmaceutica come industrie strategicamente importanti, per costruire sull'attuale infrastruttura di settore le condizioni migliori per attirare i migliori esperti da tutto il mondo.
In questo modo, con obiettivi chiari nel campo della ricerca e dello sviluppo e una visione di una società e un'economia avanzate, la Slovenia può diventare un centro regionale nel campo della biotecnologia e dei prodotti biofarmaceutici. Con vista sul 2030, ha spiegato Robert Ljoljo, presidente del consiglio d'amministrazione del Biotech Hills Institute e amministratore delegato di Lek, che per quella data ha poi illustrato alcuni numeri: crescita del fatturato di circa 100 milioni di euro, fino a 1.000 dipendenti altamente qualificati e un impatto tra il 6% e il 9% sul Pil, facendo leva anche sulla posizione strategica del paese per capitalizzare su sviluppo, investimenti in ricerca e produzione biotecnologica.
Valerio Fabbri