Il lavoro diplomatico silenzioso che va avanti da mesi sembra dare i frutti sperati tanto che lunedì scorso a Zagabria i premier Plenković e Janša non hanno avuto esitazioni a dichiarare di essere vicini all’ intesa che andrà concretizzata ora dai ministri degli esteri. L’accordo non pregiudicherà in alcun modo i confini ma offrirà una soluzione temporanea che dovrebbe facilitare il lavoro dei pescatori dell’area. “Per la delimitazione del confine marittimo, arenatasi alla decisione arbitrale che la Croazia non riconosce, bisognerà attendere tempi migliori” è stato fatto capire nell’ incontro zagabrese. Intanto per quanto riguarda la pesca – come riporta il quotidiano Večernji list- l’accordo prevederebbe la possibilità per croati e sloveni di pescare in tutto il bacino attraversando sia la linea di demarcazione croata che passa a metà del golfo, sia quella stabilita dall’ arbitrato che invece assegna alla Slovenia gran parte della baia. Verrebbero inoltre cancellate tutte le multe inflitte dalle autorità slovene ai pescatori croati, multe che continuano ad arrivare ma che i destinatari- così come concordato con il governo- inoltrano al competente ministero di Zagabria che ha impiegato una schiera di avvocati impegnati a scrivere ricorsi. “Finora non è stata pagata nessuna multa” rileva il Večernji list che svela altri dettagli del documento e tra questi ci sono pure le modalità di controllo ed ispezione che saranno effettuate da unità slovene per quanto concerne i pescatori sloveni, da quelle croate per quanto riguarda i pescatori croati. “Da rilevare infine e a scanso di equivoci- scrive il quotidiano- che l’area compresa dall’ intesa non è quella inclusa nell’ Accordo bilaterale sulla collaborazione di frontiera noto come Sops e che acconsentiva ai pescherecci capodistriani di arrivare fino ad Orsera”. Il giornale segnale però pure le prossime parlamentari in Slovenia che potrebbero far slittare il raggiungimento dell’ accordo.

Lionella Pausin Acquavita

Foto: AP
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