A conquistare la giuria di esperti è stata la voce di Nicole Vidak, a cui è stato assegnato il premio per la miglior canzone. Il voto del pubblico è andato invece all'isolano Nicola Štule. La serata finale della 13esima edizione del Festival dell'Istroveneto è stata come sempre un successo, un evento ricco di performance emozionanti e talenti musicali, anche giovanissimi. Resta immutato il format della manifestazione con musica dal vivo suonata da una band. A condurre la finalissima Daniele Kovačić e Rosanna Bubola, secondo cui si è trattato di un evento imperdibile:
È stata una serata fantastica, tantissimo pubblico sia in streaming ma soprattutto in piazza San Servolo a Buie. Pubblico entusiasta, ospiti e una bellissima conclusione per un Festival dell’Istroveneto, arrivato alla 13esima edizione, che è durato quest’anno più di venti giorni con oltre 12 appuntamenti. “Dimela cantando”, l’appuntamento clou della canzone istroveneta, appunto, è stato la ciliegina sulla torta di tanta fatica, tanto lavoro ma anche tanto successo.
Moltissimi anche i giovanissimi che hanno preso parte al festival..
Sì, talenti giovani che hanno anche vinto dei premi, come Nicola Štule che si è aggiudicato il premio del pubblico e una menzione della giuria. Nicole Vidak, new entry quest’anno, con una canzone di Marko Radolović, che si è portata via il premio per la miglior canzone del festival intitolata “Giulia”. Tanti giovani, nuove leve che porteranno avanti questo festival e che spero parteciperanno ancora. Tantissime soddisfazioni con loro ma anche tante conferme per quelli che possiamo chiamare i big, coloro che hanno partecipato alle diverse edizioni del festival.
Diversi i premi assegnati che spaziano da quello del pubblico a quelli più tecnici come il riconoscimento della giuria e il Premio Academia de la Lengua Veneta
I primi sono i premi fedeltà per gli autori o interpreti che hanno partecipato a 10 su 12 edizioni di “Dimela cantando” andati a Sergio Preden Gato, in qualità di interprete, e Marko Radolović, come autore. C’è poi il premio degli artisti che è un riconoscimento simbolico. Si tratta semplicemente di una maglietta con le firme dei cantanti, partecipanti al festival, che viene assegnata alla canzone che più ha colpito i colleghi. Questa è andata al brano “La più bela parte” di Maria Musti. Il riconoscimento dell’Academia de la Lengua Veneta, un premio tecnico che tiene conto del dialetto, è andato a Settomini per le parole di “Canto per un amico”, interpretata da Piero Pocecco. La giuria tecnica ha attribuito anche tre menzioni speciali; per l’interpretazione intensa a Sara Salvi con “Alice mi”, a Riccardo Bosazzi per “Mille eroi” - premiato quindi anche il cantautorato - e per l’interpretazione al giovanissimo Nicola Štule.
Per il pubblico ora l'appuntamento è rinnovato al 2025, ma la macchina organizzativa del festival si rimette in moto molto presto...
Immediatamente dopo il festival ci aspetta un briefing per capire cosa sia andato bene e cosa no, e per far ciò bisogna essere freschi, per cui lunedì ci incontriamo e poi ci separiamo per qualche mese. E da metà agosto parte nuovamente la macchina del festival che è molto complessa.
M.N.