Foto: EPA
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Un piano di pace annunciato da settimane che ha scatenato diverse polemiche ma che alla fine è stato adottato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e accolto con favore dal mondo politico internazionale. Il progetto promosso, lo ricordiamo, è disposto in tre fasi: la prima prevede un cessate il fuoco di sei settimane, il ritiro dell'esercito israeliano da Gaza e il rilascio degli ostaggi di diverse centinaia di prigionieri palestinesi detenuti in Israele. Le due fasi successive prevedono la fine definitiva dei combattimenti e la ricostruzione della Striscia. Hamas sostiene la proposta. Nella sua motivazione, il movimento ha dichiarato di essere pronto a lavorare con i mediatori per attuare il piano. Anche il presidente palestinese Mahmoud Abbas si è detto favorevole: "un passo nella giusta direzione per porre fine alla guerra genocida contro il nostro popolo" ha dichiarato. Il testo per andare incontro alle richieste di diversi Paesi che volevano fosse menzionato anche Israele esorta "entrambe le parti ad attuare pienamente i termini del programma senza indugio e senza condizioni". Tel Avv non ha approvato formalmente la soluzione presentata mentre alcuni membri della coalizione l'hanno respinta.

Nel frattempo, in Giordania, diversi Capi di Stato e di governo nonché responsabili di organizzazioni internazionali partecipano a una conferenza sugli aiuti umanitari per la Striscia. Organizzato dal Re Abdullah II, dal Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, l'incontro mira a rafforzare gli sforzi al fine di alleviare la crisi umanitaria e sanitaria, concordare uno stop al confitto e il rilascio di tutti gli ostaggi. Si sta discutendo anche riguardo la ricostruzione post-bellica dell'enclave. Al vertice partecipa il Primo Ministro Robert Golob che subito dopo la notizia riguardo la risoluzione approvata dal Consiglio di Sicurezza si è detto soddisfatto: "La Slovenia come membro non permanente è orgogliosa del suo contributo all'adozione del documento, che alimenta le speranze per la pace."