Dopo aver ringraziato tutti coloro che l’hanno sostenuto il presidente uscente dell'Unione Italiana, Maurizio Tremul, che si ripresenta per un altro mandato ha smontato quelle che lui ha definito “menzogne”. In primis ha affrontato lo scottante nodo dello statuto che ha ribadito è assolutamente legale e conforme alle leggi in vigore in Croazia come dimostrano i documenti da lui pubblicati in rete. Si è concentrato poi sul concetto di unitarietà. “Ci sono due opzioni in campo: quella voluta dalla Comunità Nazionale Italiana 30 anni fa, che è attualmente in vigore e che io difendo”, ha spiegato Tremul, “e un’altra che svuoterebbe l’assemblea dell’Unione Italiana delle sue competenze con l’unico obiettivo di mettere altri soggetti al tavolo dove viene decisa la ripartizione dei soldi”.
Facendo riferimento ad un termine amato dal suo avversario “la squadra”, ha parlato di quello che lui considera un membro di essa ossia il presidente della CAN costiera Alberto Scheriani che secondo lui sarebbe impegnato da anni a portare avanti questo disegno. Ha quindi parlato della lettera che ha detto sarebbe stata inviata in data 24. 11.2020 all’allora sottosegretario agli Esteri Ivan Scalfarotto nella quale Alberto Scheriani (a suo dire senza consultarsi con nessuno) “aveva denigrato l’Unione Italiana e la sua persona, chiedendo di sedersi intorno al tavolo del comitato di coordinamento”. Un tentativo che sarebbe stato fatto ancora in altre occasioni, secondo Tremul, che sostiene che se questo progetto andasse in porto si rischierebbe solo di “consegnare la cassa in mano a soggetti che agiscono al di fuori della Croazia e della Slovenia”.
Ha infine definito “una bugia” anche l’affermazione che l’Unione Italiana in questi anni abbia perso prestigio in Italia, Slovenia e Croazia, ricordando tutti gli appuntamenti dove secondo lui è stata protagonista.
Ha concluso denunciando un vero e proprio “sciacallaggio” che si starebbe facendo nei suoi confronti con la diffusione di notizie false, che partono anche da Trieste.