Un traguardo importante, come ha rilevato nell’intervento di apertura la presidente del sodalizio Roberta Ugrin che ha ripercorso i sette decenni di storia caratterizzati -come ha detto- da alti e bassi, crisi interne, pressioni esterne, dalla costante ricerca di un consolidamento societario e finanziario ma soprattutto da due denominatori comuni e costanti nel tempo: l’affermazione dell’identità nazionale italiana e la tutela del ricco patrimonio storico-culturale cittadino e istriano.
Intenti riconosciuti dai numerosi ospiti intervenuti alla cerimonia che hanno voluto rendere omaggio alla ‘’Pino Budicin”: il vice-presidente del Parlamento croato e deputato della CNI, Furio Radin i vertici dell’Unione Italiana con il presidente, Maurizio Tremul e quelli di giunta e assemblea, Corva e Demarin, esponenti del consolato italiano, della Regione istriana e della locale municipalità. Un binomio imprescindibile quello tra Comune e Comunita’ degli Italiani hanno ricordato il sindaco, Marko Paliaga e Roberta Ugrin. “C’e’ un grande rispetto reciproco, perché siamo consapevoli che stiamo portando avanti un discorso che ci arricchisce tutti” ci ha affermato la rappresentante del sodalizio sottolineando pure l’importanza della collaborazione con l’Unione Italiana.
Una Comunità, quello rovignese, che vanta numerosi gruppi e attività che se assommate a quelle della Società artistico culturale “Marco Garbin” che opera al suo interno, lo rendono veramente uno dei più rappresentativi e validi della Comunita’ nazionale italiana. Ne è consapevole anche il presidente dell’esecutivo CI, David Modrušan che ci ha rilevato la grande importanza del lavoro sinergico svolto da sempre con le altre istituzioni minoritarie della cittadina, scuole in primis anche perché come ha detto “è nostro compito sensibilizzare i giovani che devono rendersi conto che il futuro della nostra identità, della nostra cultura e delle nostre tradizioni è in loro mani ed è da loro che dipenderàla nostra sopravvivenza”.
A giudicare dallo spettacolo di ieri sera sul palco del Centro multimediale con il complesso corale della ”Marco Garbin”, con la filodrammatica dei giovani e giovanissimi, il Gruppo studio del dialetto rovignese, quello dei solisti è proprio il caso di dire che la Comunità di Rovigno non deve temere visti l’ orgoglio e la fermezza degli attivisti di vecchia data nel tramandare ai giovani la loro conoscenza.