La Commissione elettorale particolare ha convalidato le due candidature per il seggio specifico riservato alla Comunità nazionale italiana nel Parlamento di Lubiana. Al contempo ha effettuato il relativo sorteggio per l'ordine di apparizione sulla scheda. Al numero uno Maurizio Tremul, al numero due Felice Žiža.
Le commissioni elettorali delle varie circoscrizioni proseguono nel frattempo il lavoro di verifica e convalida delle liste di candidatura, mentre la decisione della dirigenza di RTV Slovenia di considerare il partito Moja Dežela come forza parlamentare nei confronti preelettorali provoca la dura reazione del Desus.
Respinte le liste dell'"Alleanza liberiamo la Slovenia" nelle circoscrizioni Lubiana-Bežigrad e Lubiana-Centro, in quest'ultima anche la Lista Boris Popović. Nel primo caso dal nome della lista unica non era chiaro se si trattasse della lista comune di due o più partiti, come previsto dalla legge. Nel secondo invece la lista dei candidati è stata inoltrata con un numero insufficiente di firme di elettori che in questa circoscrizione hanno residenza fissa. Popović ha spiegato all'agenzia STA che subito dopo aver ricevuto la decisione della commissione è stato inoltrato ricorso alla Corte Suprema, in quanto, ha detto, le necessarie firme riguardano effettivamente elettori con residenza fissa in quella circoscrizione. Ricorso accolto e la lista dei candidati rimandata a nuova verifica. Anche l'"Alleanza liberiamo la Slovenia" ha presentato ricorso in uno dei due casi, nell'altro è in attesa di ricevere la notifica ufficiale per presentare appello.
RTV Slovenia ha annunciato che nei confronti elettorali il partito Naša Dežela - il Nostro Paese, di Aleksandra Pivec, verrà considerato forza parlamentare, come successore giuridico del Desus, nonostante il servizio legale dell'ente avesse respinto la richiesta in tal senso della stessa Pivec. La giurista Nataša Pirc Musar avverte dal canto suo che in questo caso non si tratta di successione giuridica. La dirigenza si richiama all'articolo 12 della legge su RTV Slovenia in materia di suddivisione tra forze parlamentari ed extraparlamentari, dove il partito di Aleksandra Pivec è stato individuato come successore di parte del Desus. Fa riferimento al caso risalente al 2014 quando un simile status venne concesso all'Alleanza Alenka Bratušek come erede di Slovenia Positiva, nonostante la permanenza di quest'ultima sulla scena politica. Non si è fatta attendere la reazione del Desus. "Faremo ricorso ad ogni strumento legale contro la decisione presa dalla dirigenza di RTV Slovenia di trattare "Naša Dežela - Il Nostro Paese", come un partito parlamentare negli scontri preelettorali", ha detto il presidente Ljubo Jasnič. Ritengo che tutto indichi come la decisione sia stata politicamente motivata. Jasnič si dice sorpreso del fatto che la dirigenza dell'ente radiotelevisivo ha ignorato il parere del proprio servizio legale.
Delio Dessardo