Foto: Archivio personale/Kristijan Cerovac
Foto: Archivio personale/Kristijan Cerovac

Comunità nazionale italiana in fermento. Stamattina bevendo un caffè nei bar di alcuni sodalizi dell’alta Istria ci siamo imbattuti in diversi soci che - plico in mano- stavano compilando i moduli per la raccolta dei sostegni alle candidature. “Nome e cognome, indirizzo, numero documento e OIB, ossia il numero d’identificazione personale, sono i dati richiesti a chi sostiene questo o quel candidato” ci hanno spiegato a Buie cercando di sviare il discorso sul nome del beneficiario della sottoscrizione. Da quanto captato nel territorio che va da Umago a Verteneglio, da Momiano a Salvore non ci dovrebbe essere ressa per l'Assemblea e tante CI - specie quelle minori- presenteranno candidature blindate ovvero il numero dei candidati sarà uguale a quello dei seggi che si ha a disposizione. “La CI ha fatto le sue proposte, ma nessuno vieta agli altri soci di farsi avanti e concorrere” ha raccontato la presidente di un sodalizio che assicurandoci di aver informato tutti sul diritto di voto attivo e passivo aggiunge: “Speriamo che qualcuno - specie tra le file dei giovani- accolga il nostro invito”. Non ci dovrebbero essere invece candidati unici per le funzioni del presidente UI e per quello della Giunta esecutiva. A giudicare da quanto sentito e documentato in mattinata e salvo imprevisti dell’ultima ora, il 26 giugno prossimo, ci potrebbe essere una riedizione del confronto visto alle recenti parlamentari slovene tra l’attuale presidente UI Maurizio Tremul e il deputato italiano alla Camera di stato Felice Žiža. E anche per l’esecutivo ci potrebbe essere un dejà vu con in gara l’attuale presidente Marin Corva e il fiumano Sandro Damiani; esattamente come alle elezioni UI di quattro anni fa. Naturalmente i giochi rimangono aperti fino allo scadere dei termini per la presentazione delle candidature. Ci potrebbero essere delle sorprese, anche se a questo punto sembrano veramente poco probabili.

Lionella Pausin Acquavita