Comprensibile - anche se non giustificato - il disinteresse della maggioranza che con la CNI comunque condivide, nel bene e nel male, il territorio; inaccettabile invece per gli appartenenti alla minoranza.
Nei brevi sopralluoghi nei bar “Circolo”, solitamente frequentati da connazionali per il caffè mattutino o per la chiacchierata pomeridiana, ci siamo resi conto che, nonostante i manifesti dei candidati alle massime cariche UI bene in vista, sono poche le persone che sanno per che cosa, per chi e come si vota domenica prossima. In pochi sanno che eleggeranno con voto diretto i presidenti di Unione e Giunta, i propri rappresentanti all’Assemblea dell’Unione italiana e che andranno a rinnovare pure i vertici del rispettivo sodalizio. Una situazione preoccupante e dovuta sicuramente a tutta una serie di fattori che vanno dai due anni di limitate attività dovute al Covid, ai termini di una campagna elettorale risultata molto breve ma pure alle tante cosiddette candidature “blindate”.
Limitandoci all’ex Buiese -quell’area che fino al 1993 inglobava amministrativamente le attuali città di Buie, Umago e Cittanova e i comuni di Verteneglio, Grisignana e Portole e dove si registra la maggiore concentrazione di appartenenti alla CNI e il più elevato grado di tutela - i giochi son fatti. Non entrando nelle competizioni interne, per quanto riguarda l’Assemblea UI, su 13 sodalizi del territorio 11 hanno in pratica già eletto i propri consiglieri.
Fanno eccezione Umago e Buie, con la prima a candidare due liste: la Fulvio Tomizza 1 e 2 che sono un mix dei consiglieri uscenti (Mauro Jurman, Antonella Degrassi e Davor Brežnk) e nomi nuovi ma noti nel panorama minoritario (quali Roberta Lakošeljac che è stata per lunghi anni direttrice dell’asilo italiano, l’attuale direttore della scuola elementare Arden Sirotić e Erika Calabrò Sporčić). A Buie ci hanno raccontato che la lista unica è stata evitata all’ultimo momento e così a quella dei veterani Corrado Dussich e Marino Dussich, denominata proprio con i loro nomi e cognomi, si contrappone quella di “Gioventù del buiese” composta da Velentina Puž e Mattia Flego. “Non è stato facile convincere i due ragazzi a candidarsi”, ci spiegano nel bar del sodalizio buiese alcune persone vicine alla nuova dirigenza CI, rinnovata per motivi oggettivi qualche mese fa. “La nostra Comunità da alcuni anni è un’associazione divisa, molti soci si sono distanziati e ora tentiamo di ricompattarla e ridarle quel valore che aveva anche proponendo forze nuove”, ci spiegano i buiesi ribadendo che però le due liste non vogliono essere in contrapposizione ma solo un’opportunità per i soci che avranno modo di scegliere tra il vecchio e il nuovo.
Nelle rimanenti undici CI dell’area che va dal Quieto al Dragogna, i consiglieri - come si diceva - sono ormai noti. Se vogliamo rimanere in quelle maggiori basti dire che nell’Assemblea UI continuerà a rappresentare Cittanova Glauco Bevilacqua, da anni alla guida della locale CI dove gestisce il bar e sembra avere pure residenza in uno degli appartamenti in dotazione al sodalizio. Per Verteneglio sarà rieletta Elena Barnabà, da una vita segretaria della Comunità, affiancata da Robi Škrinjar che invece è una new entry. Non ci saranno novità neppure per Momiano - che ricandida la sua presidente Arijana Brajko Gall che è stata vicepresidente dell’Assemblea UI o Grisignana che candida il sindaco Claudio Stocovaz, ma nemmeno per Salvore o Matterada che ripropongono Silvano Pelizzon e Martina Dagostini. Per concludere la carrellata va detto che la CI di Villanova vuole avere in Assemblea Mauricio Veronese, vicesindaco italiano di Verteneglio, mentre a Sterna c’è il ritorno di Aldo Sorgo presidente del sodalizio dalla sua costituzione in qua. Nomi nuovi arrivano invece da Crassiza e Castelvenere che hanno candidato Daniela Radešić e Loris Krastić.
Potremmo riassumere così le candidature per i 17 consiglieri delle CI che rappresenteranno in Assemblea UI gli italiani dell’ex zona B dell’ Istria croata: qualche debutto, qualche confronto ma comunque “niente di nuovo nell’area nord occidentale”. E aggiungere con un certo rammarico: un’altra occasione mancata per ridare vivacità, stimolare il confronto interno e portare in Assemblea le persone migliori!
Lionella Pausin Acquavita