L'ultima in ordine di tempo ad essersi messa in luce e la poco più che 17-enne capodistriana Ilaria Macchi che alle Olimpiadi giovanili di Buenos Aires ha conquistato l'11-esimo posto assoluto nel canottaggio specialità singolo.
Ne parliamo con il collega della redazione sportiva di Tv Capodistria, Arden Stancich.
Arden: Bisogna dire che dal 1996 ai giorni nostri, parliamo delle Olimpiadi di Atlanta ai giorni nostri, la Comunità Nazionale Italiana è sempre rappresentata. Ilaria è l'ultima in ordine di tempo ad essere presente all'Olimpiade Giovanile a Buenos Aires. È la terza volta che si organizza l'Olimpiade giovanile e per la seconda volta noi abbiamo un rappresentante. Ilaria ha conquistato nello skiff l'11-esimo posto su 24 partenti. Quindi bisognava già essere presenti e non era facile qualificarsi. Inoltre ha avuto anche un po' di sfortuna in una gara atipica perché' non si è disputata sui classici 2 mila metri, bensì sui 500. C'erano le qualificazioni sui mille metri, con il giro di boa, un po' come si fa con la vela, quindi hanno fatto un po' di esperimenti su questa gioventù. Ha chiuso in 11-esima posizione, purtroppo non è riuscita a migliorare il miglior risultato di un nostro rappresentante, del rovignese Tiziano Šuran, che nel 2010 a Singapore, nel tiro a segno chiuse in decima posizione pero' gia' essere presenti a un evento, che è il massimo evento per uno sportivo, è qualcosa di straordinario.
Il canottaggio è una disciplina sportiva che vanta origini lontanissime, la testimonianza della prima gara viene descritta dal poeta latino Virgilio nell'Eneide. Gli atleti si muovono con il solo ausilio della forza muscolare su imbarcazioni a remi che, oggi rispetto al passato, possiedono ottime caratteristiche idrodinamiche, con forme estremamente affusolate e allungate rispetto la sezione maestra. Una disciplina estremamente difficile.
Arden: È una disciplina difficile; Ilaria si allena a Isola e Isola nel 1928 ha regalato la medaglia d' oro alle Olimpiadi di Amsterdam all' Italia con il 4 con, composto da Valerio Prementin, Gigliante D'Este, Nicolo' Vittori e Giovanni Delise con il timoniere Renato Petronio, la gloriosa Pullino di Isola. Quindi 90 anni dopo, Ilaria, ha rappresentato degnamente Isola alle Olimpiadi e ha rappresentato degnamente anche la Comunita' Nazionale Italiana. Proprio il fatto che Ilaria sia andata alle Olimpiadi le ha permesso di avere visibilita' perche e' stata anche ospite sia di Radio che TV Capodistria ma anche dei programmi sloveni, ha rilasciato tantissime interviste, ha tenuto alto il nome del Ginnasio Gian Rinaldo Carli di Capodistria e quindi ha un po' pubblicizzato la presenza italiana in Slovenia attraverso lo sport. Uno sport che spesso e volentieri viene dimenticato oppure messo nella nicchia per quanto riguarda il cannottaggio. Sport di fatica dove ci si allena tantissimo e dove non ci sono gli sponsor come nei grandi sport.
Bisogna precisare che tra i vari armi ossia tra le varie specialità presenti nelle competizioni internazionali il singolo è verosimilmente tra quelli più probanti soprattutto dal punto di vista psichico, in quanto l'atleta, il vogatore è solo sulla barca e deve gestire tutto autonomamente: deve confrontarsi con sé stesso. Allo stress della gara, il singolista, come del resto anche i praticanti delle altre specialità, deve aggiungere lo stress degli allenamenti, e quando sbaglia qualcosa, la colpa non ricade sul gruppo o meglio sugli altri componenti della barca, ma solo su di lui. Ecco perché è importante una grande forza interiore, come appunto quella di Ilaria Macchi. Di per sé il canottaggio è uno sport che richiede una quantità enorme di allenamento e la capacità di sopportare una sofferenza fisica intensissima ma è altrettanto basilare una grande forza interiore.
Arden: Sicuramente tutto quello che hai detto è giusto. Ilaria lotta con sé stessa, contro il mare, contro le pagaiate per arrivare al traguardo che in genere è distante 2 mila metri ma come abbiamo visto qui, alle Olimpadi giovanili, era lontano 500 metri o mille metri. Di conseguenza, anche sotto quest' aspetto, i ragazzi che erano presenti a Buenos Aires hanno avuto da lottare con un avversario in più, il non conoscere l'intensità di come dover affrontare una gara sprint perché è come se il centometrista dovesse fare una gara di 50 metri.
Certo doveva esplodere subito anziché' magari salvaguardare energie e farlo negli ultimi 500 o 150 metri....
Arden: Verrebbe da dire che qui, ad esempio, Usain Bolt, sarebbe stato spesso e volentieri sconfitto, visto che lui veniva fuori alla distanza.
Ce comunque anche un neo perché è fondamentale nella preparazione di un atleta ad alto livello l'assistenza fornita dalla società di appartenenza, uno staff qualificato che comporta la presenza del medico, ma anche quella del fisioterapista e dell'osteopata come pure del dietista e dello psicologo. Una equipe completa, quindi, per tutelare la salute dello sportivo a 360 gradi. Fondamentale anche la figura dell'allenatore che deve essere anche un grande motivatore. Abbiamo però descritto una realtà che in Slovenia rispecchia solo l'organigramma a livello di Nazionale mentre per quanto riguarda i club la situazione e ben diversa ed il carico maggiore ricade sui famigliari dei singoli atleti che pur di sostenere i ragazzi devono accollarsi tutti gli oneri appena illustrati.
Arden: Ma, io dico che la Slovenia a livello mondiale è un fenomeno perché sappiamo in che condizioni lavorano le società. Se alle spalle non hai una famiglia è difficile che tu riesca a far risultato oppure devi avere la fortuna di avere nelle società di appartenenza un presidente, un allenatore che ti tratti come figlio o figlia, allora forse, puoi eccellere. Voglio dire, per quanto riguarda Ilaria, noi abbiamo ricordato il 1928 ma vorrei ricordare un altro connazionale, Erik Tul che come Ilaria era skiffista. Erik Tul è stato campione mondiale juniores a Montreal nel 1991, e' stato campione mondiale under 23 a Grooning nel 1997, ha partecipato alle Olimpiadi nel 1996, non però nello skiff perché li nello skiff la Slovenia era rappresentata dal grande Iztok Čop. Speriamo che Ilaria segua le orme di Erik Tul e abbia più fortuna a livello seniores. Sono convinto che ha le capacità, bisogna però sapere che prima c'è lo studio e poi lo sport, soprattutto in queste discipline fatte di magri compensi, pochi soldi insomma, pochi sponsor ma sorretti solo, diciamo, dalla passione, dalla voglia di fare bene.
Ilaria, appunto, per preparare queste competizioni come del resto anche quelle a livello nazionale e internazionale che seguono spende molte energie e ciò nonostante resta una studentessa brillante.
Arden: E qua bisogna darle atto perché a scuola fa sempre il suo dovere. D' altronde, quando sei impegnato da mattina a sera e sai organizzarti, anche se fai fatica, sei soddisfatto. Ha migliori risultati chi è impegnato da mattina a sera assiduamente, con orari ben definiti che quelli che hanno tanto tempo da spendere ma dicono: "ma tanto ho tempo per fare". Invece quando sei sotto stress, ti organizzi meglio, come noi d' altronde, Corrado.
Lei del resto è organizzata perché è riuscita a coinvolgere anche la sorella.
Arden: Eh, be sotto questo punto di vista saranno belle le battaglie tra loro due quando si affronteranno in acqua.
Corrado Cimador