Manuela Rojec, presidente della Comunità degli italiani di Pirano e vicesindaco della città si dice neutrale, ma precisa anche che la sua sensazione è che si voterà “più contro che per un candidato”. Mario Steffé, presidente della Comunità degli italiani e vicesindaco di Capodistria parla di una politica fatta “di schieramenti e gruppi contrapposti”, dove il voto diventa “un fattore identificativo”. Steffé, che ancora una volta rivendica la sua indipendenza, precisa che sceglierà quello che considererà il migliore, dopo aver esaminato i programmi. Anche la vicesindaca di Isola Agnese Babič, prima di decidere vuole sentire i candidati e dice che le sarebbe piaciuto “poter assistere ad un confronto diretto tra i due”. Nelle due comunità degli italiani di Isola, la Dante e la Besenghi, i presidenti non si schierano. Fiorenzo Dassena afferma laconicamente di “seguire quello che sta succedendo”, mentre Robi Štule dichiara di essere “pronto a collaborare con entrambi”, anche se ricorda le vicissitudini che portarono alla nascita della seconda comunità ad Isola. Marko Gregorič come presidente della Comunità autogestita isolana, si dice neutrale, ma non nega l’evidenza di essere un collaboratore professionale e un alleato politico di lunga data di Maurizio Tremul. Linda Rotter, presidente della Comunità autogestita di Ancarano riserva parole di stima per entrambi i candidati: “Žiža ha raggiunto in questo mandato risultati invidiabili, mentre Tremul nell'Unione Italiana ha fatto fare grandi passi alla Comunità Nazionale italiana”. Andrea Bartole, presidente della Comunità autogestita di Pirano sottolinea che rispetto a quattro anni non c’è nulla di nuovo ed esprime rammarico per il fatto che non sia scesa in campo un candidato donna, “visto che ce ne sono poche ai nostri vertici”. Per il resto spera di assistere ad “una vera campagna elettorale dove a scontrarsi saranno le idee”, considerato che il prossimo mandato "sarà cruciale per il futuro della Comunità nazionale italiana”. Il suo omologo capodistriano Fulvio Richter non risparmia una bordata ai contendenti: “Se due si scontrano con questa foga è un danno. Dobbiamo lavorare insieme”. Il presidente della Comunità autogestita Costiera, Alberto Scheriani precisa che non ha mai avuto e nemmeno avrà problemi a collaborare con chiunque venga eletto. L’impressione, ha rimarcato, però “è quella di essere in campagna elettorale oramai da quattro anni”, cioè dal momento in cui uno dei candidati di allora non è stato eletto. A quel punto è cominciata “una meschina campagna” organizzata conto le nostre istituzioni, con l’intento di svuotarle del loro ruolo, dei loro contenuti e di renderle invivibili. “Ciò è avvenuto con la complicità di esponenti di forze politiche che si definiscono italiani”. In questo periodo, ha ribadito Scheriani, con Felice Žiža siamo stati ascoltati: si sono fatte tante cose, si sono aperte tante porte, si sono risolti tanti problemi. “Adesso bisogna continuare su questa strada per cementare il nostro ruolo di soggetto attivo sul territorio”.
Stefano Lusa