“Nonostante le incognite finanziarie e le altre difficoltà riscontrate i programmi italiani sono riusciti a realizzare in toto il Piano di produzione 2024”, ha riferito il responsabile David Runco coadiuvato dai due caporedattori che hanno fornito un quadro completo di quanto andato in onda nei dodici mesi. Il presidente del Comitato Alberto Scheriani ha quindi informato sulle decisioni accolte lunedì dalla CAN Costiera che ha avviato la procedura per arrivare ad una unità di produzione autonoma a garanzia di maggiore indipendenza finanziaria e gestionale delle due emittenti. Decisione che è stata fatta propria pure dal Comitato mentre Franci Pavšer, membro del Consiglio di amministrazione di RTV Slovenia collegato da Lubiana, ha detto che in linea di principio la dirigenza non è contraria all’iniziativa che va comunque ponderata e analizzata in tutte le sue sfaccettature. “L’importante è che alla fine non ci rimettano i programmi per la CNI”, ha affermato sottolineando come questa strada comporterà la riscrittura dello Statuto dell’ente e quella della legge sulla RTV. “Questi primi contatti con i vertici dell’ente sono molto importanti”, ha affermato Scheriani annunciando per febbraio un incontro con la presidente del Consiglio d’amministrazione Natalija Gorščak perché, “oltre che ai documenti fondanti, sarà importantissima la formazione di un gruppo di lavoro incaricato di trattare gli argomenti che ci interessano.” Nel prosieguo della riunione, Runco ha annunciato una serie di importanti novità e tra queste gli accordi con l’Unione italiana per il finanziamento delle spese di ritrasmissione dei programmi come pure per la copertura degli eventi in Croazia, l’avvio del progetto per l’applicazione e diffusione digitale e soprattutto la collaborazione con la RAI che darà accesso ai propri archivi. “Per noi è un accordo di grande importanza, poiché ci permetterà di arricchire il palinsesto senza costi aggiuntivi”, ha spiegato Monika Bertok, caporedattrice di TV Capodistria che, ringraziando quanti hanno reso possibile l’intesa, ha aggiunto: “Sappiamo che negli ultimi anni la nostra produzione- per tutta una serie di cause contingenti- è diminuita; i programmi della RAI li conosciamo tutti, sono prodotti di altissima qualità e quelli che verranno a Capodistria parleranno soprattutto di lingua e cultura italiana, si punterà sulle tradizioni, sull’architettura italiana e su tutto ciò che sa offrire di bello l’ Italia”. Il caporedattore di Radio Capodistria, Aljoša Curavić che nella sua relazione ha ricordato che il 2024 è stato l’anno del 75. esimo della nostra emittente alla quale viene riconosciuto - e lo confermano i premi ritirati a Faenza e a Buie - il ruolo di promotrice dei rapporti di buon vicinato e collaborazione in un’area che mette a contatto Slovenia, Croazia ed Italia. “Il piano del 2025 ricalca quello del 2024 perciò cercheremo di realizzare almeno quanto fatto lo scorso anno, ma nel contempo lavoreremo per impostare un progetto di sviluppo per gli anni successivi”, ha concluso Curavić.
L.P.A.