La proposta di ridurre il numero dei deputati delle minoranze nazionali, limitando soprattutto i loro ruoli e le loro competenze, si presenta quale vera minaccia al quadro dei diritti minoritari e si presenta quale indice dell'acuirsi dei segnali di intolleranza che si stanno esprimendo nuovamente nel nostro paese, mettendo in seria discussione il clima di convivenza e di rispetto reciproco instaurato a fatica nel nostro territorio di insediamento storico a seguito delle recenti, e meno recenti, vicissitudini storiche.
Ci si pone innanzitutto la domanda della legittimità di un'iniziativa che va ad intaccare i diritti delle minoranze sanciti, oltre che dalla Costituzione e delle leggi nazionali, soprattutto dagli accordi internazionali. Iniziativa che si inserisce in un difficile contesto politico che e contrassegno di un acuirsi di segnali di intolleranza rivolti non solo alle minoranze nazionali, ma al diverso e alla diversità intesa in senso lato. Ci stiamo forse trovando davanti ad una minaccia che rischia di far tornare la Croazia indietro, in un periodo storico dove i valori della democrazia non erano neanche agli albori, a causa di un'iniziativa referendaria, indice della presenza nel paese di una corrente conservatrice i quali valori liberal-democratici stanno scemando?
Il Consiglio della minoranza nazionale italiana autoctona della Regione istriana sta monitorando con preoccupazione lo svolgersi degli eventi. In un clima di precarietà e di incertezza economica, che vede ancora una volta l'allontanamento dei giovani dalle loro terre d'origine, ci si appella agli appartenenti della nostra CNI a fare sistema al fine di formare un gruppo coeso in lotta contro questi nuovi/vecchi soprusi attuati da forze devianti e antieuropee.
Acciocché la lotta per la multietnicità, la multiculturalità e per il plurilinguismo non sia vana, e necessario rafforzare il senso di appartenenza nazionale e la partecipazione alla vita comunitaria. Il Consiglio si appella all'unità e alla coesione dei soggetti preposti alla tutela della CNI e sollecita i singoli connazionali e tutti i cittadini a divulgare un'educazione alla tolleranza e all'europeismo, al rispetto della persona e del singolo, al fine di far fronte a queste minacce
di carattere discriminatorio nei confronti delle minoranze.
Si rivolge un sentito ringraziamento a tutti i sindaci, i vicesindaci, ai connazionali che fanno parte dei consigli cittadini, agli amministratori locali ed agli esponenti dei partiti politici che hanno levato gli scudi a protezione della comunità nazionale italiana dimostrando che questo clima di intolleranza che sta crescendo e un clima che per le nostre terre e inaccettabile in quanto minaccia al clima di convivenza regionalmente instaurato con innumerevoli sforzi.
Ci si rivolge alla maggioranza affinché sostenga il diritto al doppio voto agli appartenenti delle minoranze nazionali che, in quanto tali, proprio per una mera questione numerica di assoluta minoranza, non possono certo rappresentare nessuna minaccia allo stato nazionale, ma devono invece essere vessilli di democraticità all'interno di una società civile europea ed europeistica. Un accorato appello va rivolto pure alla Corte costituzionale alla quale si chiede di opporsi a questa iniziativa referendaria non accettando l'esito della proposta di referendum in questione in quanto incostituzionale e lesiva dei diritti minoritari sanciti anche dalla sottoscrizione dei trattati internazionali che regolano la materia.
In un momento in cui si sta lottando a livello regionale per l'estensione dei diritti acquisiti e del bilinguismo e per una più precisa e accurata applicazione degli stessi, si chiede ai soggetti istituzionali ed ai singoli cittadini una presa di posizione forte di denuncia e condanna del clima di intolleranza dilagante e a conferma che il nostro territorio di insediamento storico rappresenta un bastione della convivenza reciproca tra diversi che nessuna "iniziativa civica“, ma non per questo civile, del momento potrà mettere a rischio e pericolo.
Limitare, ridurre, annullare, i diritti delle minoranze deve essere percepito quale atto inconcepibile, inammissibile e inimmaginabile in un paese civile quale la Croazia vanta di essere.
Il Presidente del Consiglio della minoranza nazionale italiana autoctona della Regione istriana
Gianclaudio Pellizzer