Un brainstorming voluto e organizzato dall’Unione italiana e dalla Regione istriana, servito a raccogliere idee e progettualità volte alla salvaguardia e promozione di un idioma che è ricchezza di tutto il territorio. Numerosi i vicesindaci italiani, presidenti delle Comunità e rappresentanti delle istituzioni che hanno aderito all’iniziativa e numerose le proposte scaturite come rilevato dall’assessore alla cultura regionale Vladimir Torbica: “Si tante le proposte che nei prossimi 15 giorni saranno messe su carta per vedere possibilità, modalità e termini di realizzazione mentre sarà costituito un gruppo di lavora incaricato di seguire e in un certo qual senso archiviare i progetti realizzati che andranno presentati in futuro ai competenti organismi ministeriali”. Anche perché -ha aggiunto la vicepresidente della Regione istriana Jessica Acquavita- dopo aver raggiunto questo traguardo gratificante si è obbligati a giustificare con opere ed azioni concrete l’iscrizione del nostro idioma nell’ albo dei beni culturali immateriali.
Come si diceva numerose le proposte scaturite che vanno dall’ identificazione visiva con logo comune per tutti i progetti e tabelle all’ entrata in Istria e nelle località bilingui come proposto dalla polese Tamara Brussich o l’idea di Arianna Brajko Gall su trasmissioni informative e divulgative in dialetto nelle emittenti di riferimento della CNI. Gaetano Benčić ha puntato sul ruolo delle filodrammatiche e ha richiamato il Dramma Italiano di Fiume a riproporre spettacoli dialettali e tournee in regione. “In caso contrario dovremo pensare alla creazione di una compagnia teatrale istriana” ha detto il vicesindaco di Torre che ha evidenziato pure la necessità di arrivare quanto prima ad una codificazione ortografica.
“Duplice impegno per le zone dove oltre che all’istroveneto si usa l’istrioto, idioma in via di estinzione” ha ricordato il vicesindaco di Dignano Diriana Delcaro Hrelja che ha rilevato la necessità di un maggiore coinvolgimento di asili e scuole, proposta emersa pure nell’ intervento del vicesindaco di Pola Bruno Cergnul mentre Floriana Bassanese Radin vicesindaco di Umago ha segnalato alcune iniziative concrete volte alla valorizzazione della parlata locale che si stanno organizzando da tempo nell’umaghese.
“Divulgazione” la parola d’ordine per il vicesindaco di Capodistria Mario Steffè che ha evidenziato “la necessità di uno sforzo comune di tutte le istituzioni, enti, operatori culturali non solo della minoranza ma anche della maggioranza per salvaguardare una particolarità del territorio cioè una parlata che ha secoli di storia e che ha avuto fino tempi molto recenti una valenza particolare: quella di essere lingua di comunicazione, si potrebbe dire lingua franca tra le diverse componenti dell’ area e che ancora oggi è percepita come tale”.
Tutti concordi che va allargata la bella esperienza del Festival dell’Istroveneto che- arrivata alla sua decima edizione-dovrebbe coinvolgere con programmi e manifestazioni particolari tutte le località della penisola e durante tutti e dodici mesi dell’anno. Una richiesta accolta con favore dalla responsabile del settore cultura dell’UI e ideatrice del Festival Marianna Jelicich Buić che assieme al presidente dell’esecutivo Marin Corva e al presidente dell’Unione italiana Maurizio Tremul ha giudicato molto positivo questo primo incontro buiese che ha coinvolto tutto il territorio.
Lionella Pausin Acquavita