Gran parte delle minoranze presenti storicamente in Croazia ha registrato un netto calo della propria consistenza numerica al Censimento del 2021. La crisi demografica del Paese ha avuto dunque i riflessi maggiori sulle comunità più vulnerabili, quelle etniche. Gli italiani non sono un'eccezione a questa regola. Lo confermano anche i dati riferiti ai centri maggiori del territorio d'insediamento storico della Comunità Nazionale. A Fiume una decina d'anni fa i cittadini che si erano dichiarati di nazionalità italiana erano 2.445. Stavolta sono soltanto 1.569. A Pola nel 2011 gli italiani erano 2.543. Ora sono scesi a quota 1.860. Non se la passa meglio Rovigno dove in dieci anni gli italiani scendono da 1.608 a 1.207. A Parenzo la minoranza cala in un decennio da 540 a 421 appartenenti. La crisi demografica investe anche il Buiese. A Umago gli italiani un decennio fa erano 1.962, ora sono 1.467. A Buie erano 1.261, mentre adesso sono scesi a quota 1.059.
Colpisce il caso di Grisignana che era l'unico Comune in Croazia dove i cittadini di nazionalità italiana erano la maggioranza assoluta della popolazione. Ora sono scesi al 35,82 %, mentre i croati sono il 50 %.
Dario Saftich (La voce del popolo)
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