A presentarsi per prima è stata la lista “La vose de duti” composta da parecchi candidati che appartengono all’attuale dirigenza della Comunità degli Italiani "Giuseppe Tartini" di Pirano. “Sarà necessario attuare delle modifiche che vengano incontro alle nuove sfide e raggiungere una certa autonomia economica” ha dichiarato Andrea Bartole, che ha proposto un discorso improntato sulla continuità e sulla valorizzazione delle persone attive in Comunità.
Onelio Bernetič di “Semo de qua” riferendosi al termine continuità ha detto che gli fa paura “visti i risultati ottenuti in questi anni”. C’è stato, infatti, un consistente calo della partecipazione dei soci secondo Bernetič “tanto che addirittura per l’ultima gita proposta non si è stati in grado di trovare quindici persone che volessero partecipare”, e perciò il programma della sua lista, ha spiegato, è improntato su riportare giovani e meno "nella comunità", che deve tornare ad essere un luogo da vivere e non solo un museo nei quali si è ospitati.
Andrej Rojec della “Squadra libertà” ha dichiarato che il loro messaggio non si riferisce alla comunità piranese, dove non c’è alcun controllo ideologico, ma invece alla mancanza di libertà di pensiero che si registrerebbe in generale all’interno della minoranza e che lui insieme agli altri candidati della lista vogliono contrastare, riportando il dialogo democratico in seno alla comunità.
La presidente uscente Manuela Rojec ha difeso il suo operato dicendo “di aver fatto in questi tre mandati quello che ha ritenuto giusto; sempre confrontandosi con gli altri membri”. Ora, però, ha detto intende “lasciare il suo posto a qualcuno che possa anche fare meglio”.
Christian Poletti candidato all’assemblea per la “Squadra libertà”, ha ammesso che è difficile avvicinare i giovani, che secondo un altro giovane candidato Dyego Tuljak potrebbero essere coinvolti garantendogli "autonomia" e sostenendoli nella loro crescita. Un altro ragazzo Alex Zigante si è presentato dicendo di essere tornato in comunità per cercare di portare qualche novità nel sodalizio in modo da creare più possibilità di incontro.
Daniela Ipsa è intervenuta riprendendo il discorso aperto da Bernetič relativo al tipo di cose che la comunità dovrebbe fare, dicendo che la sede piranese deve restare il centro delle attività, nonostante si renda conto delle difficoltà che spesso le persone trovano nel raggiungerla. Per Daniela Paliaga bisogna continuare sulla strada intrapresa con il museo, che avrebbe portato una crescita della dimensione culturale della minoranza; e ha difeso la programmazione attuale che secondo lei è stata eccellente, anche se si sono perse molte occasioni per affrontare argomenti di interesse generale. “Le dirigenze non hanno fatto il loro dovere”, ha concluso la Paliaga. Kristjan Knez con un discorso lungo e articolato ha in pratica abbracciato la linea della Paliaga, definendo in conclusione “la cultura imprescindibile” per la Comunità degli Italiani di Pirano che secondo Laura Vianello vedrebbe in essa l'ancora dell'identità italiana sul territorio.
Barbara Costamagna