Nata nel 1947 come Circolo Italiano di Cultura "Giovanni Palma", la Comunità di Torre negli Anni '80 dello scorso secolo era rimasto l'unico faro che irradiava luce e cultura italiana sul territorio, dopo la chiusura della scuola elementare. Lo ha sottolineato nella sua relazione celebrativa la presidente della Comunità Roberta Stojnić ringraziando i suoi predecessori per la passione e grande attaccamento all'identità italiana con cui hanno svolto il loro incarico. E sull'immediato futuro ci ha dichiarato: "Continuare con tutte le attività che ci sono, eventualmente anche ampliarle. Per quanto riguarda la sede abbiamo in cantiere il progetto di ultimare uno spazio finora non valorizzato che diventerebbe un punto di ritrovo per i soci dove giocare a carte, per parlare, scherzare, mangiare un boccone insieme e quindi, fare comunità".
Nello spettacolo artistico culturale preparato per l'occasione, grandi applausi per il gruppo di filodrammatica dei bambini. Si sono esibiti inoltre il coro misto e il gruppo di filodrammatica Circolo Zavata ed è stato presentato il calendario 2023 preparato dal Gruppo fotografico. Per motivi di varia natura non hanno potuto esibirsi il gruppo vocale I paesani e la banda d'ottoni della Comunità. Questi gli auguri espressi a Torre del presidente dell'Università Popolare di Trieste Emilio Fatovic: "Io direi prima di tutto congratulazioni per lo straordinario lavoro e la straordinaria energia e passione e amore in questi 75 anni in cui avete percorso una strada che è volta a stratificare la vostra identità ma nella visione del futuro, partendo dai giovani".
Alla celebrazione sono intervenuti inoltre i rappresentanti dell'Unione Italiana, della Regione istriana, del Comune di Torre-Abrega e il Console Generale d'Italia a Fiume Davide Bradanini.
Valmer Cusma