Un incontro a porte chiuse che ha visto la partecipazione della candidata alla presidenza Nataša Pirc Musar, del presidente dell’Unione Italiana Maurizio Tremul e di alcuni rappresentanti delle comunità capodistriane. A detta dei partecipanti alla Pirc Musar sarebbe stata presentata la situazione della minoranza italiana in Slovenia e sarebbero state mosse alcune richieste per implementare la sua salvaguardia sul territorio.
D'altronde assicura la candidata "da almeno 25 anni i diritti umani sono iscritti nei suoi geni" e perciò senza alcun dubbio ha detto di essere convinta che "ogni minoranza possiede il diritto alla propria lingua e cultura". "Anche perchè", ha spiegato andando nello specifico, "in fin dei conti non si tratta solo di una ricchezza che appartiene alla minoranza italiana in Slovenia ma a tutti gli sloveni".
Rispetto all'esito delle elezioni di questa domenica con la schiacciante vittoria alle elezioni italiane del centro-destra, la Pirc Musar si è detta preoccupata per la presenza nel prossimo governo di una compagine politica che lei definisce "postfascista", che è sempre stata molto critica con la minoranza slovena in Italia. "Perciò il presidente ed anche il governo", ha spiegato, "dovranno seguire con più attenzione quello che accadrà con i finanziamenti per la minoranza slovena".
Fondamentale in ogni caso continuare sulla strada tracciata da Pahor e Mattarella, coltivando rapporti di buon vicinato, ha concluso la Pirc Musar, che a detta del suo staff non ha ancora in agenda alcun incontro con le altre istituzioni rappresentantice della comunità nazionale italiana in regione.
Barbara Costamagna