“Un viaggio che ci porta in luoghi lontani e mai dimenticati, al confine tra cielo e terra, alla riscoperta di antichi valori, di ricordi, di profumi dell’infanzia, di gesti lenti e ripetuti, confortanti e rassicuranti”, scrive nella prefazione Serena Telloli Kečkeš facendoci così entrare nel variegato mondo di Martina Dagostini inizialmente restia- come ci racconta- a pubblicare il volume e condividere emozioni che arrivano dal cuore, parole e pensieri intimi che raccontano esperienze di vita, momenti particolari. “Ogni mia poesia rappresenta un attimo particolare della mia vita; ricordo il luogo, il momento e la ragione per cui l’ho scritta e farla leggere agli altri, soprattutto in un territorio dove ci conosciamo tutti, è stato per me una scelta difficile”, ci confessa l' autrice aggiungendo che – paradossalmente - lei non è molto brava a parlare: “Mi riesce difficile esprimermi e dire quello che penso quando ho davanti a me una persona, e figuriamoci dinanzi al pubblico; perciò prediligo mettere su carta le mie riflessioni, i miei pensieri e quando ci riesco mi sento sollevata, liberata”.
“Martina è una persona dolcissima, con un cuore grande, ma è anche una donna forte e coraggiosa, ha un animo creativo e coltiva la passione per la poesia fin da bambina”, ci ha raccontato dalla lontana Irlanda Valentina Trento, sorella della nostra poetessa, svelandoci pure altri dettagli che la Dagostini conferma: “È vero, ad esempio ho un legame forte con Radio Capodistria: ai tempi della scuola inviavamo i nostri versi che erano letti e che noi registravamo ed ascoltavamo centinaia di volte. Non avevamo il telefono in casa e si spedivano le lettere e quando c’erano le trasmissioni, le dediche in diretta, allora il papà mi portava a Umago negli uffici dove lavorava e da lì facevo i miei interventi e anche questi sono dei ricordi bellissimi”.
Dell’Istria conosce ogni angolino raccontandoti sfaccettature paesaggistiche, naturalistiche e culturali perché' –sostiene- è un legame che fa parte del suo DNA. “Essendo rimasta senza nonni, ma vivendo in un paesino di vecchietti me li ero “adottati” tutti perciò l’attaccamento alle tradizioni, al folclore e alla terra fa parte di me”, spiega la nostra interlocutrice aggiungendo che la passione per la fotografia e la successiva documentazione hanno portato alla scoperta di un mondo sconosciuto che sembra una scatola cinese dove, come si dice: “Scopri una cosa e ne trovi un’altra e poi un’altra ancora”. Segreti che spesso vengono raccontati nella pagina Facebook “Istriani e basta (no politics no discrimination)“ da lei ideata e che amministra assieme ad un gruppo di amici o nelle scene della filodrammatica della CI di Matterada di cui ha fatto parte o nelle battute tra gli amici del gruppo di Country Line Dance, particolare ballo che si ispira alle danze del vecchio West e di cui la Dagostini è appassionata.
“Non ho nessuna formula magica, sono una persona pragmatica che organizza nei minimi particolari la giornata nella quale, magari, mentre preparo marmellate e grappe cucino il minestrone e pubblico qualche post riuscendo a ritagliarmi qualche spazio tutto mio con un’ora al mare, una passeggiata nel bosco”, dice Martina rispondendo al commento della sua amica Serena Telloli Kečkeš che ci ha detto: “Martina è quel genere di rara e bella persona che, quando dici che a casa tua vanno matti per le ciliegie, lei il giorno dopo le porta o se fa il minestrone, si ricorda di te, ma poi, soprattutto, è una donna che deve aver scoperto la formula per moltiplicare le ore del giorno altrimenti non si spiega come riesca a fare tutto”.
La Dagostini, che attualmente è membro del Consiglio della CNI della Regione istriana, ha guidato dal 2010 al 2014 la Comunità degli Italiani di Matterada . “Mi è stata molto vicina e d’aiuto quando mi ha consegnato le redini del sodalizio”, ci ha detto Katia Šterle aggiungendo che i lavori di Martina vanno valorizzati perché fanno emergere, oltre che la personalità dell’autrice, alcuni valori fondamentali come la famiglia, l’amicizia, l’amore per la nostra terra, le tradizioni. “Cose che ci fanno capire che siamo fortunati di vivere qui dove viviamo”, il commento della Šterle.
“Matterada è il paese di Fulvio Tomizza”, conferma Martina Dagostini che racconta di un rapporto di parentela tra le famiglie: “In realtà io sono cresciuta a Pizzudo inferiore dove tutt’oggi vivono i miei genitori e in quella casa era nata la nonna di Tomizza; lui invece viveva a Momichia, comunque a poca distanza da noi perciò ho avuto la fortuna di conoscerlo, di incontrarlo per i boschi quando cercava ispirazione e di fare qualche chiacchierata con questo grande scrittore istriano che era una persona molto piacevole”.
Dopo “Terra Acqua Pane” ci sono altri progetti in cantiere fa capire Martina Dagostini : “Forse una raccolta di poesie in croato anche perché essendo bilingue e usando in uguale modo e misura le due parlate a volte – per argomento, musicalità ed espressioni- le parole escono automaticamente in lingua croata”.
E non c’è dubbio che, rotto il ghiaccio con questa prima pubblicazione, Martina Dagostini ci accompagnerà sicuramente in altri, nuovi viaggi!
Lionella Pausin Acquavita