Si tratta di un vero e proprio restayling del giardino esterno di Palazzo Gravisi del valore di 100 mila euro, mezzi che la CAN di Capodistria ha ottenuto aderendo al bando della CAN Costiera. Si tratta dei mezzi del programma di sviluppo della base economica della CNI approvato dal Ministero sloveno per lo sviluppo economico e la tecnologia.
Nuova pavimentazione, sistema di drenaggio, impanto elettrico, spazio giochi per i più piccoli, palco ampliato e altri interventi che renderanno lo spazio più funzionale, ha detto il presidente della CAN di Capodistria, Fulvio Richter, che ha però ricordato che va ancora risolta la questione del pino pericolante che si trova nel giardino. Per motivi di sicurezza potrebbe venir anche rimosso. In accordo con la Comunità degli Italiani, ancora il presidente Richter, si cercherà un secondo parere a riguardo.
"Il più grande sbaglio è stato piantare un alberto così grosso così vicino alle case" aggiunge Fulvio Richter ai nostri microfoni "non si possono piantare alberi ad un metro dai muri delle case, anche le radici crescendo danneggiano le fondamenta. L'albero con il tempo si è pure inclinato, paurosamente inclinato, ultimamente. Può succedere che con un maltempo il pino venga giù. Se viene giù rompe la vetrata della rotonda del bar, ma metti caso che nel giardino ci sia anche qualche persona. Ci va di mezzo la gente e le cose. Non posso prendermi le responsabilità per questo, se un esperto, o due, mi dice che l'albero va tagliato, si taglia. Io cerco ancora qualcuno che mi dica..monitoreremo noi e rispondiamo noi per l'albero, che me lo metta per iscritto."
I lavori iniziati lo scorso lunedì dovrebbero concludersi il 30 settembre, quando potrebbe venir inaugurato anche il nuovo bar. A breve dovrebbe uscire il bando per l'affitto del locale.
Ultimamente si sono aperte nuove crepe nelle pareti interne di Palazzo Gravisi ed è caduto dell'intonaco dal soffitto dell'ufficio del presidente del sodalizio Mario Steffè, la situazione è molto seria, ha detto Richter, pertanto si è deciso di richiedere una perizia statica per tutta la struttura per capirne le cause. Lo stesso Steffè si è detto molto preoccupato della situazione che non è nuova ma che si è aggravata negll'ultimo periodo e pone oggi, ha rilevato, anche un problema di agibilità degli spazi. I grandi lavori di restauro furono fatti 25 anni fa e costati allora un miliardo di lire, bisognerà capire se già allora furono fatti degli errori in fase di realizzazione, ha detto Steffè. Il consigliere Alberto Scheriani ha rilevato che sarà necessario fare delle verifiche anche negli edifici vicini, a partire dall'ex casa bruciata, recentemente ricostruita da Unione Italiana grazie al progetto Primis. (ld)